La terza domenica di Avvento è un invito a gioire perché il Signore viene. Nella Prima Lettura, è stupenda la parola del profeta Isaia, che ci annuncia il fiorire del deserto (“Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa”). “Quando Dio è presente, la terra si trasforma in giardino”, osserva Mons. Angelo Spinillo nel commentare la parola di Dio di domenica 11 dicembre 2016. “Tutto questo richiede la pazienza dell’agricoltore, come ci dice san Giacomo nella Seconda Lettura, la fiducia nel riconoscere i segni della presenza del Signore, aprendo il cuore alla speranza”. Ed ecco nel vangelo la testimonianza di Giovanni Battista, di colui che non solo annunzia, ma cerca e attende la venuta del messia. “Gesù risponde alla domanda del Battista indicando i segni delle guarigioni e delle resurrezioni: un’indicazione che Egli dona anche a noi, ovvero la certezza che chi con fedeltà è alla ricerca del regno di Dio, anche nel momento in cui si trova nella condizione più dura (com’era il carcere per il Battista), questi incontrerà il Salvatore”.

 

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