“Ho ricevuto una comunicazione a firma del presidente della Regione Campania con cui sostanzialmente si nega alla Città Metropolitana di Napoli la possibilità di ricapitalizzare il teatro Trianon con la conseguente perdita di tali risorse. Da questo atto deriva una responsabilità politica in capo al presidente De Luca e gestionale, di cui chi amministra il teatro sarà tenuto a rispondere”. Lo afferma il sindaco della città metropolitana di Napoli, Luigi de Magistris, in una nota che fa riferimento agli stanziamenti inseriti in bilancio che prevedevano la ricapitalizzazione del Teatro Trianon Viviani spa per mezzo milione di euro. “Per procedere al trasferimento di questi fondi al teatro – continua la nota – è stato chiesto al presidente del cda del teatro di convocare la necessaria assemblea straordinaria dei soci entro la fine dell’anno al fine di scongiurare la perdita dei fondi. A tale richiesta, che personalmente ritenevo avrebbe incontrato il giubilo del cda, che più volte mi aveva compulsato sulla necessità di trovare nuove risorse, il presidente del cda ha però subordinato la convocazione dell’assemblea di soci ad una “irrituale” approvazione da parte del socio di maggioranza (la Regione Campania), approvazione che non è stata data e quindi l’assemblea non si è potuta tenere”. “Eppure mi ero anche immediatamente attivato – continua de Magistris – scrivendo al presidente De Luca una nota, sicuro di riuscire a far leva sul desiderio di rilancio del Teatro Trianon che lo stesso Presidente De Luca aveva più volte ribadito attraverso nobili dichiarazioni rese a mezzo stampa”. “Voglio infine ricordare – conclude – che la Città Metropolitana di Napoli per l’anno 2016 aveva con estrema fatica e sacrificio appostato ingenti risorse a favore dei teatri, considerandoli volano per quello sviluppo economico che la legge Delrio riconosce in capo ai nascenti enti. Il sacrificio di reperire tali risorse sta nel fatto che, a differenza di quanto prevede la legge, il Governo non ha finanziato questa funzione, motivo per cui, la Città Metropolitana di Napoli era stata costretta a reperire le risorse attraverso entrate straordinarie”