“In Campania c’è una visione ospedalocentrica, provocata dal mancato sviluppo di strumenti che facciano filtro rispetto all’accesso al nosocomio, come dai medici di base alla guardia medica”. Lo afferma all’Ansa Joseph Polimeni, commissario di governo alla sanità in Campania, commentando la difficile situazione di questi giorni all’ospedale Cardarelli, ma anche in altri nosocomi di Napoli, come il Loreto Mare. “Proprio stamattina – spiega Polimeni – eravamo con il subcommissario Claudio D’Amario al Loreto Mare per una valutazione della situazione”. Più medicina territoriale, quindi, per snellire l’afflusso agli ospedali: “Vedremo anche il dottor Scotti – conferma Polimeni – presidente dell’ordine dei medici di Napoli, perché bisogna costruire progressivamente un’offerta alternativa all’ospedale che sia percepita come stabile, sicura, attiva h24 per almeno cinque giorni a settimana. Vanno sviluppate alternative come l’ospedale di comunità e la guardia medica, che possano interagire soprattutto sui codici a bassa priorità che oggi vanno al pronto soccorso, ma anche sulle riacutizzazioni delle patologie croniche, come lo scompenso cardiaco”. Polimeni sottolinea anche che “gli ospedali devono anche essere più efficienti, migliorare il flusso dei pazienti, essere virtuosi. E poi va combattuto il fenomeno dell’autopresentaizone al pronto soccorso: in Campania la maggior parte dei malati anche con quadri clinici complessi vanno in ospedale con i propri mezzi, non chiamano il 118 che gestirebbe meglio l’afflusso ai diversi nosocomi. Questo è sicuramente figlio di anni di malfunzionamento del servizio, per questo la Regione sta cercando di implementare l’azienda regionale per l’emergenza-urgenza unica, già presente in regioni come Lazio e Sardegna, che abbia autonomia giuridica, patrimoniale e gestionale, di risorse umane e mezzi e dia direttive chiare in termini di protocolli. Una sorta di protezione civile del 118”.

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