“Abbiamo appreso che il comune di Aversa non è nell’elenco dei beneficiari dei fondi regionali per acquistare giostrine per le persone con disabilità, ecco il risultato del continuo litigio tra assessori e consiglieri. Il conto purtroppo lo paga la città. Quello che ci fa più rabbia sono le motivazioni dell’esclusione ossia la mancata presentazione della copia di un documento”. Lo dichiarano i consiglieri comunali del Partito democratico ad Aversa Marco Villano, Elena Caterino e Alfonso Golia che annunciano anche la presentazione di una interrogazione per sapere “quali sono i motivi che hanno bloccato l’acquisto di giostrine per disabili disposto dall’amministrazione Sagliocco che approvò un emendamento del Partito democratico per dotare i parchi cittadini di giochi senza barriere architettoniche. E’ forse superfluo sottolineare che in quello stesso bilancio fu stanziata anche la somma per realizzare la casa dell’acqua, ma anche di quel progetto si sono perse le tracce”. “In commissione ambiente, competente anche per i parchi – dichiara Elena Caterino – l’assessore D’Aniello ci aveva rassicurati sulla tempistica della partecipazione al bando, purtroppo la graduatoria della regione Campania evidenzia che così non è. La domanda, infatti, è stata inviata alle 8,25. Eravamo al posto 96 (sono stati finanziati 42 comuni), ma alla richiesta presentata da Aversa non è stato allegato il documento di riconoscimento e quindi ha avuto esito negativo. In pratica siamo fuori anche in caso di nuovi fondi e scorrimento della graduatoria”. “Fa molto male – commenta Alfonso Golia – apprendere questa bocciatura mi auguro che d’ora in poi si faccia maggiore attenzione nell’aderire ai bandi regionali, che sono ossigeno importante per realizzare interventi che le casse del comune non possono sostenere”. “È davvero una beffa – commenta Marco Villano – vedere una gestione approssimativa per un intervento in un settore, quello per l’inclusione sociale, su cui una amministrazione dovrebbe dare il massimo. E invece sono concentrati solo a litigare e a decidere chi deve occupare questa o quella poltrona”.