Prestavano soldi a imprenditori, chiedendo indietro somme con forti tassi usurari: per questo sedici persone ­ imprenditori e liberi professionisti, per lo più della Penisola Sorrentina ­ si sono viste notificare un avviso di conclusione indagini al termine di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura di Torre Annunziata (Napoli).

Ad eseguire le misure i carabinieri della stazione di Piano di Sorrento e i finanzieri della tenenza di Massa Lubrense: le accuse sono a vario titolo di usura, riciclaggio, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, estorsione, truffa, ricettazione, millantato credito e calunnia. Secondo le risultanze investigative, i movimenti finanziari avvenivano su carte ricaricabili Postepay. Seguendo questa scia, già in passato il gip di Torre Annunziata aveva chiesto e ottenuto l’applicazione di due misure agli arresti domiciliari per Rosario Maresca, di Piano di Sorrento, e Ciro Bifaro, di Giugliano in Campania (misure eseguite rispettivamente nel 2015 e 2016). I due erano stati identificati come ”avidi usurai ­ scrive oggi il procuratore di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico ­ di diversi imprenditori sorrentini”, con richieste di restituzione di prestiti con tassi di interesse anche superiori al 50%. Le indagini hanno anche appurato che, grazie alla complicità dei gestori di alcuni punti di ricarica Sisal della Penisola Sorrentina ­ che omettevano di indicare le generalità del soggetto per conto del quale venivano effettuate le ricariche ­ gli indagati riuscivano a riciclare ingenti somme di denaro frutto dell’illecita attività. Ricostruite poi le ripetute richieste, anche di natura estorsiva, ai danni di un’impresa specializzata nella riparazione di imbarcazioni, attraverso la consegna di assegni in precedenza denunciati come smarriti o tratti da conti correnti estinti da anni.

 

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