Contro il Real senza paura. Di fronte ai campioni d’Europa e del mondo, d’altronde, è inutile arretrare. Maurizio Sarri ha le sue certezze sull’atteggiamento da tenere domani contro i campioni di Spagna, tanto che ci scherza su: ”Ho il dubbio se schierare tre o quattro punte…”. Lui è al debutto in un grande palcoscenico. Dallo stadio Comunale di Stia, un piccolissimo borgo in provincia di Arezzo, alla panchina del Santiago Bernabeu. Dalla seconda categoria dilettanti agli ottavi di finale di Champions League. Dal 1990 ad oggi, in 27 anni di carriera, Maurizio Sarri ha fatto un bel po’ di strada. Domani guiderà il Napoli contro la squadra più forte e titolata del mondo in un’avventura esaltante per tutti: per il tecnico, per i calciatori, per il presidente De Laurentiis ed i dirigenti, per i tifosi azzurri che in questa ore stanno invadendo la capitale spagnola con una marcia pacifica e colorita e che stanno toccando la felicità con un dito. ”Domani sera – dice Sarri – dovremo avere la faccia più tosta possibile, dovremo avere la follia di giocare qui il nostro calcio, contro la squadra più forte del mondo. Per noi è importante arrivare a vedere a che punto siamo nei confronti delle squadre top a livello mondiale”. ”La formazione che manderò in campo – spiega – sarà quella che ritengo la più offensiva possibile e che nello stesso tempo mi garantisca anche di poter difendere in maniera buona. Non è cambiando due uomini che possiamo diventare una squadra capace di abbassarsi e contenere la furia del Real. Dovremmo cambiare tutti e undici e non ce la faremmo lo stesso”. ”Per me – racconta Sarri – è gratificante aver fatto una carriera lunga, partendo dal basso ed essere arrivato fin qui. E’ stato formativo e soprattutto in certe categorie vedi di tutto e di più, e quindi o cresci o muori. Penso che sia un percorso che, generalizzando, dovrebbe essere fatto da tutti. Poi ci sono le grandi eccezioni per esempio Guardiola, il più grande allenatore attuale, che ha fatto involontariamente dei danni, perché ha invogliato tante società ad andare su quella strada e tanti ragazzi giovani che potrebbero diventare grandi allenatori sono stati bruciati”. Domani il Napoli sarà sostenuto da diecimila tifosi, presenti sugli spalti del Bernabeu e da Diego Armando Maradona.”Spero – dice il tecnico – che Maradona abbia il tempo di incontrarci e dire due parole alla squadra. Trovarsi di fronte una leggenda che ti parla, che ha fiducia in te, ti dice che puoi fare una buona partita, è benzina”. ”Non so se il fattore campo – spiega l’allenatore del Napoli – potrà influire. La nostra è una squadra che può fare bene sia in trasferta che in casa. Io sento tanti discorsi su questo stadio e sulle difficoltà a giocare al Bernabeu. Ma lo stadio tutto il prestigio lo deve al fatto che qui dentro si è sempre esibita una squadra fortissima”. ”Abbiamo cercato di curare tutti i dettagli della gara – racconta Sarri – anche se sappiamo che contro il talento non ci sono grandi antidoti. Si può cercare di limitare, ma alla fine un colpo di talento può decidere la partita”. ”Quel che è importante – conclude l’allenatore – è che noi stiamo cominciando a crescere il nostro livello di mentalità. Dobbiamo dimostrare ancora qualcosa a livello di personalità e dobbiamo cominciare domani. Accetto tutto, qualsiasi risultato, ma non accetto una prestazione timorosa. Se si sta chiusi in area di rigore novanta minuti è perché ci tengono in area, non perché non abbiamo il coraggio di tenere fuori al testa”.