I carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno sequestrato alcuni lotti di terreno nell’area ex Saint Gobain del capoluogo riconducibili alla Planta Globar Srl di Salvatore Capacchione, fratello della senatrice del Pd Rosaria Capacchione, giornalista del Mattino sotto scorta per minacce ricevute dai Casalesi.
Secondo la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, sull’area sarebbe stata posta in essere un lottizzazione abusiva da parte della società dell’imprenditore casertano, che è indagato con l’ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio (poche settimane fa prosciolto dall’accusa di avere legami con i Casalesi), l’attuale dirigente del Comune di Caserta Carmine Sorbo e il direttore dei lavori Amato Folco. Gli indagati rispondono dei reati di lottizzazione abusiva e abuso d’ufficio. A gennaio il Tar secondo quanto riferiscono fonti della difesa aveva esaminato l’iter amministrativo che aveva portato alla concessione del permesso a costruire e “aveva ritenuto nel merito più che legittimo l’iter che era stato seguito”. A far partire le indagini della magistratura secondo quanto rende noto la Procura i rilievi mossi dall’Anac sul permesso a costruire numero 46 rilasciato dal dirigente Carmine Sorbo il 28 maggio del 2015, quando Del Gaudio era già stato sfiduciato da 17 consiglieri comunali e di lì a qualche giorno si sarebbe definitivamente dimesso. Il permesso, il cui iter viene bollato dalla Procura come “farraginoso e inconsueto”, autorizzava la Planta Global srl a realizzare un intervento di edilizia residenziale convenzionata, in particolare ad edificare 4 grossi fabbricati composti da 304 alloggi, oltre a negozi e uffici, nonché due piani interrati destinati ai parcheggi. I carabinieri del Nucleo Investigativo guidati da Giovanni De Risi, delegati dalla Procura guidata da Maria Antonietta Troncone, hanno analizzato copiosa documentazione accertando, da un lato, quella che ritengono, a loro parere, la violazione insita nel permesso a costruire degli strumenti di pianificazione urbanistica di carattere generale come il Piano regolatore comunale e il Piano del Consorzio Asi (Area Sviluppo Industriale) della Provincia di Caserta. E dall’altro la mancanza di legittimità al rilascio del titolo autorizzatorio. Sorbo, infatti, in quel periodo era dirigente dell’Area Coordinamento Territoriale, Ambientale e Attività Produttive del Comune di Caserta, e non aveva competenza riferisce la Procura sul settore del’housing sociale, cui atteneva il permesso a costruire. I lotti oggetto del permesso, è emerso, ricadevano inoltre nella competenza dell’Asi e non potevano essere oggetto di “interventi di sostituzione edilizia”, così come riportato nel permesso a costruire. Tali interventi si realizzano operando su immobili dismessi; ma nell’area, hanno accertato gli inquirenti, non c’erano strutture dismesse, in quanto l’unico immobile presente era già stato demolito prima che fosse rilasciato il permesso.