Gioia sannitica – È stato illustrato lo scorso 11 marzo, presso la scuola elementare di Gioia Sannitica, il Piano Intercomunale di Protezione Civile, redatto in sinergia con i Comuni di Piedimonte Matese, Alife, Castello Matese, San Gregorio Matese e San Potito Sannitico. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Piedimonte Matese, il Cisom Ordine di Malta “Matese”, la Protezione Civile Comunale. In presenza soprattutto dei ragazzi, docenti e citadini, veri protagonisti dell’appuntamento, l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Michelangelo Raccio ha illustrato i dettagli di un documento molto importante che ha il compito importantissimo di fare da guida nella gestione di un’emergenza in caso di calamità. Grazie all’ingegnere grazie al quale è stato redatto, Ferdinando Luminoso, è stato spiegato soprattutto ai ragazzi come comportarsi in una situazione di pericolo. “Tra i pochissimi Comuni del casertano ad averlo, – ha precisato il sindaco Michelangelo Raccio – un passo avanti per essere pronti in caso di evento calamitoso. I cittadini è bene che lo conoscano a fondo per poterlo attuare se necessario. Il Piano indica cosa fare quando accade qualche calamità e quali possono essere i comportamenti da tenere per prevenire ulteriori disagi. Ringrazio tutti gli amministratori ma in particolar modo l’assessore Pasquale Camputaro e il consigliere Vincenzo Della Vecchia. Ha collaborato anche un delegato della minoranza, auspico che ci sia sempre massima collaborazione in quanto l’Amministrazione lavora per il bene comune. Perciò confido molto nella collaborazione di tutti e sono sicuro che qualsiasi cosa accada non ci faremo trovare impreparati”. Predisporre un Piano di Protezione Civile, o Piano di Emergenza, significa incominciare un percorso che deve passare successivamente attraverso la definizione dei soggetti responsabili in caso di calamità (chi fa cosa). Nel Piano sono analizzati i principali fattori di rischio per il nostro territorio: sismico; idrogeologico (frane); alluvione; incendi, e sono individuate le strutture ed i luoghi da utilizzare in caso di necessità. Il COC (centro operativo comunale); i luoghi di attesa o di raduno; i luoghi di ricovero, ecc.

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