“Soltanto il 10 dicembre scorso il sindaco Marino indossava i panni dello sceriffo e si beava della ritrovata tranquillità di piazza Pitesti dopo il blitz concordato tra Guardia di Finanza e Polizia Municipale. La settimana successiva, tutto era già tornato al proprio posto: abusivi e illegalità varie compresi. La questione era, ed è, di piuttosto semplice soluzione”. Così esordisce il consigliere di Speranza per Caserta Antonello Fabrocile, che spiega: “E’ necessario discutere con la comunità senegalese e trovare una collocazione ai regolari. Per il resto, si tratta solo di quel famoso ‘controllo del territorio’ a cui Marino e i partiti hanno fatto costante riferimento durante tutta la campagna elettorale, senza avere la minima idea di come affrontare, una volta raggiunta la poltrona, i problemi di questa città. Ancor meno credibile, per me che ho sempre vissuto da ‘esterno’ la politica comunale, è il centrodestra che sbatte i pugni sul tavolo chiedendo ordine e sicurezza dopo aver fallito clamorosamente proprio sul tema della sicurezza. Vorremmo ancora capire, dal centrodestra, come sono stati spesi i soldi della videosorveglianza. Al di là della polemica politica, viene da chiedersi come è stata affrontata, dal sindaco Marino e dalla maggioranza, il problema della sicurezza in città? Le risse settimanali e gli altri episodi di microcriminalità di questi mesi non hanno ‘svegliato’ i consiglieri ‘dormienti’ spingendoli a produrre qualche risultato per la città? E’ mai possibile che questa città deve subire la programmazione politico-propagandistica della maggioranza che il 10 dicembre mette il cappellone da sceriffo e il 12 marzo non sa che pesci prendere davanti alla realtà? L’aggressione a Luca Abete, a cui va tutta la solidarietà dei casertani, dimostra ancora una volta che questa politica è incapace di programmare anche le più elementari azioni amministrative, condannando questa città ad una, sempre più evidente decadenza sociale, culturale ed economica”.

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