Dopo appena nove mesi di consiliatura è già in piena fibrillazione la maggioranza guidata dal sindaco di Caserta Carlo Marino, che già oggi potrebbe procedere alla sostituzione di due degli assessori dimessisi in questi giorni. Si tratta di Camillo Federico (Ambiente) e il vice-sindaco nonché assessore al contenzioso Antonella De Benedictis. Non si esclude un rimpasto più cospicuo, che potrebbe coinvolgere altri tre assessori al momento al loro posto. Una maggioranza eterogenea quella di Marino – formata da 21 consiglieri più il sindaco – con almeno sette liste e numerosi consiglieri che in pochi mesi si sono spostati da una lista all’altra. Federico, della lista Centro Democratico facente capo al consigliere regionale Giovanni Zannini, si è dimesso proprio quando sarebbero dovute partire le procedure per indire la gara d’appalto per la raccolta rifiuti, forse la più importante per il capoluogo, che dovrebbe essere assegnata ad inizio 2018, quando scadrà l’attuale appalto.

Per la De Benedictis, espressione di Campania Libera, il movimento guidato dal consigliere regionale Luigi Bosco, la decisione di dimettersi è nata “da divergenze inconciliabili con i vertici della lista che, a suo tempo, mi ha designato in Giunta”. Voci interne a Palazzo Castropignano, sede municipale, danno per partenti anche l’assessore all’immigrazione Rita Martone, della lista Quarto Polo Caserta, la responsabile della Cultura Daniela Borrelli, tecnica indicata dallo stesso Marino, e l’assessore alle attività produttive Pietro Riello della lista Caserta Popolare facente al sottosegretario Gioacchino Alfano. Ed intanto le diverse forze di maggioranza reclamano un posto; ci sono i Verdi, del consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, che in un comunicato chiedono che entri in giunta il commissario provinciale Edgardo Ursomando, dopo che il loro unico consigliere eletto, Antonio De Lucia, si è dichiarato proprio in questi giorni indipendente, tra l’altro a loro insaputa; ci sono i socialisti che vorrebbero far entrare in Consiglio Emiliano Casale (fu eletto in un’altra lista), ex assessore nella precedente giunta di centro-destra di Pio Del Gaudio. Anche nel Pd la situazione è abbastanza complicata, non solo per le questioni relative al tesseramento, che ha diviso il partito cittadino tra “renziani” e “orlandiani”, schema che si riproduce fedelmente in Consiglio comunale (con netta prevalenza dei secondi), ma anche per vicende che partono da lontano, dalle primarie della primavera 2016 precedenti alle Comunali, quando ci fu una frattura tra Marino e altri esponenti del Pd, poi ricomposta solo in parte per l’intervento del commissario provinciale del partito Franco Mirabelli. I renziani premono per Antonio Ciontoli, espressione del consigliere regionale Gennaro Oliviero, gli orlandiani si oppongono.

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