La prospettiva di un default della Grecia non e’ piu’ tabu’ tra i corridoi dei palazzi di Bruxelles. Il giorno dopo il duro monito di Germania e Francia, che hanno ricordato ad Atene che il tempo per chiudere un accordo sta scadendo, ha fatto scalpore una dichiarazione del commissario europeo all’Agenda Digitale, Neelie Kroes, secondo cui l’eurozona puo’ sopravvivere a un addio di Atene alla moneta unica.
“Quando un paese membro lascia non significa che c’e’ un ‘uomo in mare’ – ha affermato il commissario olandese – Forse ho scelto delle parole infelici ma si dice sempre che se un paese viene lasciato uscire o chiede di andarsene allora l’intero edificio crollera’ e cio’ non e’ vero”. Dalla Commissione Europea hanno provveduto subito a gettare acqua sul fuoco. “Vogliamo che la Grecia resti nell’Euro” ha affermato il portavoce Olivier Bailly, parlando di “uno scenario speculativo e poco probabile” ma aggiungendo che “tale scenario esiste”. Piu’ categorico il vicepresidente della Commissione, Antonio Tajani, secondo il quale l’addio di Atene alla moneta unica “e’ un periodo ipotetico dell’irrealta’”. Ma intanto il termine ultimativo del 13 febbraio si avvicina sempre di piu’. Se sembra definito, almeno a grandi linee, l’accordo con i creditori privati sullo swap del debito, il fronte piu’ caldo riguarda le durissime misure di austerita’ che il primo ministro greco Lucas Papademos ha negoziato con la ‘troika’ composta da Ue, Fmi e Bce. Senza l’approvazione dei provvedimenti – che includono una riduzione del salario minimo pari al 20% e il taglio di 150 mila posti di lavoro nella pubblica amministrazione – non potra’ essere avviato il nuovo programma di salvataggio da 130 miliardi senza il quale Atene non potra’ rimborsare i 14,5 miliardi di obbligazioni in scadenza a marzo. Mentre il paese e’ di nuovo paralizzato da uno sciopero generale indetto contro il piano di austerity, il governo greco sta predisponendo una bozza di accordo con la troika da sottoporre all’approvazione dei leader dei tre principali partiti. Le borse europee restano in perdita. Francoforte cede l’1,14%, Parigi perde lo 0,67%, Milano lascia sul terreno lo 0,72%, Londra arretra dello 0,7%, Madrid segna l’1%. Atene avanza del 3%.