“La sottoscrizione di un documento da parte di circa cinquanta cittadini con la richiesta di informazioni sul livello di PM10 in città, la presentazione di un’interrogazione su tale tema da parte dei consiglieri comunali del Partito Democratico che sarà discussa nel prossimo question time in consiglio comunale e anche la concomitanza con la giornata mondiale dell’ambiente rappresentano la migliore occasione per fornire chiarimenti su questo specifico aspetto, di particolare rilevanza per la comunità e molto sentito dall’amministrazione comunale”. Sono le parole del sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra sui dati forniti dalle centraline per il rilevamento della qualità dell’aria, sia nei pressi dell’impianto Stir sia nel centro abitato dove, su richiesta dell’amministrazione comunale l’Arpac, ha provveduto ad installare un “laboratorio mobile” (appunto una centralina) presso il commissariato della Polizia di Stato. “Alla luce del dato dell’anno 2016, rilevato dalla centralina posizionata nelle adiacenze dello Stir, in base al quale era stato registrato il superamento del livello di PM10 per 54 giornate rispetto al numero massimo di 35 previsto dalla legge, benché tale centralina disti qualche chilometro dal centro abitato, l’amministrazione comunale – ha dichiarato il sindaco Antonio Mirra – provvedeva immediatamente a convocare una riunione con l’Arpac e la Gisec per individuare le possibili misure da adottare; in tale sede non veniva individuata con certezza, a parere dei tecnici dell’Arpac, la possibile causa anche in considerazione della minima incidenza del funzionamento dell’impianto sul dato riscontrato. Allo stesso tempo si prendevano in considerazione anche altre componenti, tra cui il grande flusso veicolare in quella zona sia di passaggio (considerata la prossimità di due assi viari ad alta percorrenza) sia di stazionamento (mezzi che trasportano i rifiuti nell’impianto Stir). Proprio per quest’ultima ragione, veniva concordata l’adozione di un’ordinanza sindacale, emessa poi il 9 dicembre 2016, con la quale si fa divieto ai mezzi in sosta presso lo Stir di tenere i motori accesi; veniva inoltre richiesta alla direzione della casa circondariale, ubicata a poche decine di metri dalla centralina in questione, informazioni sul funzionamento dell’impianto di riscaldamento della struttura”. I dati del nuovo anno, quindi da gennaio 2017 sono sicuramente più confortanti rispetto ai precedenti: gli sforamenti di PM10, registrati presso la centralina Arpac, sono praticamente dimezzati rispetto allo stesso periodo del 2016. Risultato ancor più confortante se si considera che nell’anno 2015, invece, i superamenti di PM10 erano avvenuti per 82 giorni. I dati in questione, assolutamente pubblici e consultabili sul sito istituzionale dell’Arpac, vengono monitorati mensilmente grazie al lavoro dell’ufficio ambiente del Comune di Santa Maria Capua Vetere ed al prezioso contributo del consulente gratuito dell’amministrazione in materia ambientale prof. Enzo De Felice. Per quanto riguarda la centralina mobile installata dall’Arpac, su esplicita richiesta dell’amministrazione comunale, presso il commissariato della Polizia di Stato e quindi nel centro abitato va evidenziato che dopo un periodo di collaudo iniziale necessario per la verifica del corretto funzionamento dell’impianto, la stazione mobile ha iniziato a registrare dalla fine di marzo tutti i dati sul monitoraggio della qualità d’aria; il dato certamente parziale che emerge nei quasi due mesi di rilevamenti non sembra evidenziare particolari criticità salvo la giornata del 12 maggio che ha rappresentato un evento eccezionale caratterizzato da uno straordinario afflusso di polveri sahariane che ha interessato gran parte della Campania innalzando ovunque i valori. I dati di questa centralina “urbana” all’esito di un ulteriore periodo di osservazione anche con le temperature calde, saranno oggetto di specifica relazione elaborata da parte dell’Arpac che sarà depositata agli atti del Comune e pubblicata sul sito istituzionale oltre ad essere oggetto di opportuno confronto nelle sedi competenti. “Per quanto riguarda l’impianto Stir (funzionante da oltre 15 anni), l’amministrazione esercita costantemente le sue funzioni nei limiti delle sue competenze; a tal fine – ha dichiarato il sindaco Antonio Mirra – è stata costituita una consulta con la Gisec ed il Comune di San Tammaro per monitorare il funzionamento dell’impianto, i carichi di rifiuti che vi arrivano quotidianamente, l’adozione di misure finalizzate a migliorare il cattivo impatto odorigeno. Nell’ultima seduta della settimana scorsa, oltre al controllo costante sul funzionamento degli scrubber e dei biofiltri si è condivisa la possibile modifica dell’impianto e la sostituzione della biomassa nei biofiltri. Va infine segnalato che l’amministrazione comunale si è opposta fermamente, unitamente a tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale all’allocazione sul territorio comunale di un impianto per il trattamento della frazione organica. Le azioni che costantemente poniamo in essere, anche in relazione al monitoraggio della qualità dell’aria, rappresentano l’estrinsecazione di un dovere e di una responsabilità che sentiamo su questa tematica verso i nostri cittadini rispetto al quale ogni proposta costruttiva non può che essere accolta favorevolmente”.