RECALE. Affollatissima, stamattina, nel giorno di Pentecoste, la messa nella parrocchia Santa Maria Assunta, a Recale. Il rito ha dato inizio al giorno più atteso della Festa del Giglio. Il sacerdote Carmine Ventrone ha voluto celebrare l’Eucarestia insieme agli accollatori. A loro ha rivolto il suo messaggio di parroco e di pastore. Li ha esortati a riscoprire la propria fede e a riempire di significato il loro servizio per la comunità, facendo loro riscoprire il senso di un gesto che non può limitarsi a portare il Giglio sulle spalle. Loro portano, invece, la storia, la devozione e le lacrime di tutto il paese. «Portate una comunità sulle spalle – ha detto Ventrone –, perciò dovete maturare la convinzione di accollare le attese e le speranze di un paese. Dovete essere fieri di rappresentare i volti di tanta gente. Tanti vengono a Recale per vedere voi e, quindi, dovete essere consapevoli, fieri e maturi. Non è semplice conservare, difendere e tramandare le tradizioni. Chi non è di Recale – ha aggiunto – non può comprendere pienamente il senso della vostra gioia, che altro non è che un atto di devozione, perché grande è la vostra fede in Dio, attraverso il nostro santo patrono, Antimo. Sant’Antimo deve essere colui al quale prestiamo attenzione: lui ci indica il crocifisso per portarci a Dio». Ventrone ha promesso, inoltre, che, durante l’anno, creerà altri momenti per stare insieme agli accollatori, per poter coltivare insieme a loro la fede. Per poter difendere la tradizione e arrivare a coloro che non hanno ancora compreso ciò che vive Recale la prima domenica di giugno da 130 anni.

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