“Luciano Lo Casto di cui i penati: Avellino, 01/12/1983. I primi anni li trascorre a Napoli… col parentado materno. I genitori, per lavoro, sono costretti a peregrinare da un posto all’altro – lui dappresso, piccolo, duenne. Tocca quindi Stresa, Milano, Novara, Legnano ove vivrà fino alla licenza media.

Incline alla musica già dall’età di cinque anni suonacchia la chitarra e le percussioni, il pianoforte… – con preannunciata solerzia. Studia batteria con due valenti e affermati maestri. Parimenti il pianoforte da autodidatta. Seccato della vita legnanese, col benestare genitoriale, rincasa a Napoli, dai nonni. Tredicenne viene ammesso al conservatorio di Avellino. Mena però una vita sregolata e intemperante… gli insuccessi scolastici si affastellano, punteggiano tutta la sua carriera. Di concerto i genitori si trasferiscono, lo riprendono con sé – continuerà il conservatorio a Latina. Studia pianoforte con un esimio concertista… inizia a scribacchiare canzoni. Compiuti i 18 anni lascia tutto: conservatorio, affetti… parte alla volta di Madrid raggiungendo il suo caro amico Benicio. Movida, fiestas… La Spagna lo forgia. Gravida di singolarità, bizzarria, eterodossia… ne subisce il fascino: ci resterà per quasi un anno. Torna dunque in Italia, diciannovenne, per un breve periodo e riprende gli studi di pianoforte con maggiore lena. Continua a comporre. E’ di nuovo in Spagna, Barcellona. Riesce a penetrare nel mondo dei gitani… si fa benvolere. Impara da questi a suonare la fisarmonica, i canti tradizionali… suona per strada, conosce un gruppo circense, compone e suona con loro – vi resterà per quasi 2 anni. Nel 2005 è ancora in Italia. Soggiorna per un anno sull’isola di Ponza… tra scorribande notturne, sbronze di portuali e pesca. Abbandonata l’isola lavorerà, qualche tempo dopo, come giornalista presso il giornale regionale la provincia – sede di Minturno. Si dimette. A 22 anni è a Parigi – Benicio al seguito. Vita d’espedienti, al bivacco, per strada… il mese successivo rincasano. Dopo qualche settimana è di ritorno. Vive e lavora in una stamberga (ex camerino degli attori) di un teatrino de “la Bastille” in cui compone musica per gli spettacoli di marionette. Il soggiorno parigino durerà fino a settembre del 2008 – intramezzato da viaggi in Belgio, Inghilterra, Spagna. Maggio 2009 – conosce il rinomato pianista Teo Ciavarella. Questi, affascinato dalle composizioni del giovane cantautore, lo inviterà sempre più spesso a suonare durante le sue serate/concerto, facendolo fiancheggiare da artisti quali Ellade Bandini, Gianluca Bassi, Lele Barbieri e tanti altri .”

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui