Con una decisione improvvisa e immotivata la Giunta Comunale del Sindaco Marino ha trasferito l’unico consultorio rimasto al centro della Città di Caserta nel Palazzo della salute – nell’area ex Saint Gobain – in quanto negli anni appena trascorsi “l’altro” di Via Cesare Battisti era già stato trasferito!
Lo storico Consultorio di Viale Beneduce, il primo aperto a Caserta – Legge 405 del 1975 – nel 1979, dopo lotte unitarie delle donne e dei movimenti, fu collocato nei locali dell’ex Onmi (già Opera Nazionale Maternità e Infanzia) oggi viene chiuso e trasferito perché la Giunta Comunale, nonostante la sua prevalente proprietà pubblica, non subentra all’università nel pagamento delle bollette idriche ed energetiche!
Una decisione gravissima e superficiale che, nel negare l’esercizio dei diritti conquistati dalle donne, dai giovani, dalle famiglie e dai ceti sociali più deboli (anziani, migranti, poveri e diversamente abili), contribuisce ulteriormente ad impoverire la presenza e la diffusione di servizi sociali nel centro urbano!
Non vorremmo che, con l’accentramento in periferia, presso il Palazzo della Salute, si tentasse di trasformare il consultorio in un puro e semplice ambulatorio sanitario con il conseguente svilimento dei diritti alla privacy e alla tutela della salute fisica, psichica e sessuale degli utenti facendo venire meno il rapporto di fiducia instaurato con il territorio attraverso la prevenzione e l’educazione alla contraccezione. Tutte funzioni previste dalla legge istitutiva che attribuisce ai consultori anche la certificazione per l’interruzione della gravidanza (Legge 194/78).
Soprattutto oggi, con la crisi economica e dei valori, andrebbero invece allargati gli interventi in collaborazione con le scuole, alle devianze minorili e al bullismo e, considerato l’aumento dell’età delle persone residenti nel territorio di Caserta, in prevalenza donne, anche alle politiche di genere della popolazione anziana.
Non è possibile che il costo esiguo delle bollette possa produrre costi socialmente così elevati da essere riversati, per una grave ed imperdonabile sottovalutazione, sui soggetti più deboli!
Le Donne dei Movimenti laici e cattolici, dei Sindacati e dei Partiti Costituzionali – escluso il MSI – associate nel CUPD (Coordinamento Unitario Permanente Donne) lottarono, con successo, per l’apertura dei Consultori e della loro gestione sociale e ora unite li difenderanno attivamente:
1) per rispondere a chi vuole utilizzare la riduzione irrisoria delle spese per privare la cittadinanza di “diritti e servizi” conquistati;
2) per procedere celermente a tagliare veramente gli “sprechi” (spese di rappresentanza istituzionale, organizzazione di convegni inutili, sagre improvvisate) che sono sotto gli occhi di tutti recuperando all’uso sociale anche gli altri beni di proprietà Comunale disponibili!!!
Evitiamo che la Città di Caserta torni a vivere un passato inglorioso e a toccare gli ultimi posti nelle graduatorie della vivibilità.
Caserta, 23 giugno 2017
Adesioni
Nikea Albanese Severino
Tina D’Alessandro
Maria Giuseppa Sacco
Maria Rosaria Iacono
Marcello Natale, Presidente del Coasca
Annamaria Pomatico
Adriana D’Amico,
Maria Carmela Caiola
Mena Moretta
CASA RUT – Suore Orsoline
Comitato per il Centro Sociale
Liliana Vastano
Angela Natalia Calandra
Elisabetta Luise, Auser Provinciale