“E’ particolarmente grave la chiusura degli uffici decentrati di Casola disposta dalla Giunta Comunale con deliberazione 110 approvata lo scorso 27 giugno. E’ grave che i dirigenti e la giunta pongano come motivo di chiusura degli uffici decentrati le ‘esigue entrate’ che le sedi decentrate hanno generato rispetto alla quantità di risorse impegnate come se ci dovesse essere un ritorno economico dall’offerta che l’Ente fa dei servizi demografici. La chiusura degli uffici di Casola lascia senza ‘sportelli comunali’ la popolazione delle frazioni collinari di Casola, Pozzovetere, Casertavecchia e Sommana, dove maggiore dovrebbe essere la presenza dell’Ente data la rilevanza anche turistica della zona, costringendo giovani e anziani a raggiungere la caserma Sacchi. Una decisione punitiva anche per i residenti di Briano, Casolla e San Benedetto (fu Del Gaudio nel 2014 a sopprimere gli uffici) e per quelli di San Clemente (i cui uffici sono stati chiusi nell’ottobre 2016 da questa amministrazione). Né tantomeno possiamo ritenere accettabile la giustificazione del pensionamento dei dipendenti stabilito, in tutta fretta da questa amministrazione nonostante il dissesto ancora aperto e che non si chiuderà, come sostenuto dall’assessore Pica, nei tempi previsti dalla legge. Assistiamo così alla continua e inesorabile chiusura degli uffici e dei servizi mentre l’amministrazione continua a non esercitare quel controllo certosino sui conti pubblici che dovrebbe garantire l’erogazione degli stessi servizi. Voglio ricordare, al sindaco Marino, che i casertani pagano il massimo delle tasse a causa di un dissesto generato dalla cattiva amministrazione degli ultimi 20 anni. Se da una parte si potrebbe dire, chi è causa del suo mal pianga sé stesso’ (visto che qualcuno queste amministrazioni le ha votate), dall’altra non si può assistere, inermi e silenti, alla spoliazione dei servizi a danno dei casertani.”