AVERSA – “Far vivere la città, farla vivere bene, farla vivere meglio”. E’ questo lo slogan di un gruppo di candidati alle elezioni comunali di Aversa del 6 e 7 maggio. Stanchi della stasi amministrativa in cui la Città si ritrova a causa delle precedenti amministrazioni, e di vedere delegate ai decani della politica decisioni e problematiche che di fatto hanno lasciato Aversa in un deludente immobilismo sui temi più importanti che la riguardano, questo gruppo di candidati ha deciso di scendere in campo con due liste civiche per mettere a disposizione della collettività le proprie competenze e professionalità.
Le due liste civiche, infatti, sono composte in gran parte da giovani imprenditori e professionisti – tra cui ingegneri, architetti, medici e avvocati – che non hanno colore politico. Le liste si chiamano “Aversa c’è” e “IdeAversa” e sono composte ciascuna da 24 candidati al consiglio comunale: l’età media è di 40 anni. Correranno da sole, escludendo ogni tipo di alleanza con gli schieramenti politici. “La nostra è una scommessa – affermano – un segnale di forte discontinuità: non abbiamo insegne politiche, non abbiamo amministrato la città e siamo pronti a mettere a disposizione la nostra progettualità e le nostre competenze per farlo”. Le due liste civiche sosterranno il candidato a sindaco Gabriele Costanzo: quarant’anni, Costanzo è un ingegnere, sposato e padre di tre bambine. “La trasparenza – dichiara il candidato a sindaco Costanzo – sarà il nostro imperativo; la coesione e il confronto fra le persone che sostengono la mia candidatura il nostro punto di forza. La mia campagna elettorale non sarà un puntare il dito contro altre liste civiche o schieramenti politici. Non mi interessano beghe o sterili polemiche politiche finalizzate solo ad ottenere consenso e visibilità. Non avendo la politica come fonte di sostentamento, scendo in campo solo e unicamente per il bene comune. Presto presenteremo i candidati delle due liste e il programma che intendiamo realizzare. Un documento complesso, concreto e impegnativo. Ma le sfide non ci spaventano”.