– Dopo anni di scontri, confronti, immobilismo, potrebbe arrivare la svolta. Governo, Regione Campania e Comune di Napoli hanno firmato l’accordo sulla rinascita di Bagnoli, area della città segnata dall’amianto, dalla morte, dal tempo che si è fermato al passato e che ora, dice il ministro della Coesione Territoriale e del Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, “potrebbe diventare un paradiso, un faro per la crescita del Mezzogiorno”. C’è anche altro, nell’accordo firmato oggi che il premier Paolo Gentiloni definisce “un bel risultato per Napoli, un impegno mantenuto dai nostri Governi”. C’è una pace forse davvero fatta tra il Comune di Napoli e il Governo che per molto tempo su Bagnoli hanno avuto idee tutt’altro che in linea. E così da oggi al 2024 Bagnoli va dritto verso una trasformazione radicale, almeno questi sono i piani. Con la rimozione integrale della colmata, tanto per iniziare, ma anche con la restituzione ai cittadini della linea di costa, con la spiaggia libera, alberghi, strutture sportive. Ed ancora, attività economiche, il porto turistico di Nisida, il recupero del borgo di Coroglio. “Oggi è una bella giornata, abbiamo avviato un lavoro su Bagnoli molto impegnativo. Dopo 23 anni è ora che sia restituita fino in fondo l’area ai cittadini, che possa essere un segno forte di rinascita per Napoli, la Campania e il Mezzogiorno”, ha detto De Vincenti. E’ nell’ottobre del 1990 che sui terreni ex Italsider le ciminiere, aperte a inizio secolo, chiusero definitivamente. Da allora di bonifica si è solo parlato. Fu fatto un passo in avanti – l’accordo di programma sottoscritto nell’agosto 2014 – ma l’intesa si ruppe poche settimane dopo la firma, con lo Sblocca Italia, che prevedeva un commissario per la riqualificazione. Il Governo puntò su 50milioni di euro – dal 2000 sono stati dilapidati 107 milioni di fondi pubblici – ma De Magistris pose un netto no al modello Renzi. E così, dopo ricorsi al Tar, ultimatum nonché scontri in piazza e proteste di comitati di cittadini e di centri sociali, si arriva ad oggi. “Entriamo nella fase operativa – ha sottolineato il governatore della Campania, Vincenzo De Luca – Esprimo il mio ringraziamento per il governo, per la disponibilità dimostrata in questi anni, in particolare la disponibilità finanziaria senza la quale avremmo potuto fare il lavoro preparatorio. La grande trasformazione potrà andare avanti in maniera rapida senza ulteriori ostacoli”. E soddisfatto è anche chi è spesso stato molto critico, il primo cittadino Luigi de Magistris. Precisa che “il sindaco non ha cambiato idea, ma sono cambiate le modalità con cui altri si sono rapportati con il Comune ed è cambiato il presidente del Consiglio”. E poi spiega: “Il tema principale dell’intesa è la bonifica integrale che risarcisce un territorio e do atto al Governo di averla voluta e finanziata”. La condivisione istituzionale, dunque, c’è, dice più volte De Vincenti. Ed è soprattutto il piano di rigenerazione urbana ad esserne testimone. Il prossimo passo sarà il 27 luglio quando alla Cabina di regia, a Roma, tale piano sarà approvato. All’appuntamento dovrebbe essere presente il premier Gentiloni: unica condizione questa, per de Magistris, per assicurare anche la sua presenza. Intanto c’è una firma e una promessa: che la rinascita questa volta non resterà solo sulla carta
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