Oltre 3600 bombole di gas non a norma sequestrate con 22 persone denunciate. E’ il bilancio del secondo atto dell’operazione della Guardia di Finanza di Caserta “Inverno Sicuro”, scattata ieri in tutta la provincia, con blitz effettuati in 18 imprese, in particolare presso rivenditori di bombole GPL e impianti di imbottigliamento.
L’operazione è stata avviata nel novembre scorso, quando i finanzieri controllarono 23 aziende, riscontrando per 20 violazioni penali con la conseguente denuncia degli amministratori all’Autorità Giudiziaria; furono inoltre posti sotto sequestro 1.904 bombole di diversa capienza e 17,7 tonnellate di GPL illecitamente detenuto, e individuati 7 lavoratori “in nero”. I controlli sono stati realizzati su ordine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha voluto vederci chiaro su numerosi episodi, segnalati negli ultimi tempi, di esplosioni accidentali di bombole di gas, avvenute in abitazioni private; in alcuni casi solo la sorte ha evitato che gli incidenti causassero vittime o crolli strutturali di porzioni di edifici. I vigili del fuoco hanno accertato che le bombole erano usurate e non collaudate, ed erano state commercializzate illegalmente da rivenditori senza scrupoli, spesso anche in “nero”, con evasione di Iva ed accise. La Guardia di Finanza, a caccia di riscontri, ha quindi passato al setaccio le aziende a “più alto indice di pericolosità”, attive, nel Casertano, nel settore della vendita di bombole gpl. Ieri i militari della Fiamme Gialle hanno così scoperto che 13 aziende operavano in violazione della normativa antincendio e senza rispettare gli obblighi sulla sicurezza dei luoghi di lavoro; 15 su 18, invece, le aziende che detenevano e commercializzavano bombole prive del prescritto collaudo di sicurezza. Presso 3 depositi sono stati identificati anche 5 lavoratori in nero. Qualche giorno fa inoltre, una pattuglia del Gruppo di Aversa della Finanza ha sorpreso il titolare di un distributore stradale mentre era intento a riempire delle bombole di gas ad uso domestico occultate nel bagagliaio delle autovetture in coda. E’ emerso poi l’uso costante di recipienti non tracciabili e non collaudati, chiaro indice di un’attività “sommersa” e dunque di una conseguente evasione di imposte, che alimenta anche l’impiego di manodopera irregolare. Tra gli episodi particolari, quello relativo al gestore di una rivendita di bombole ubicata a Capua, il quale, nominato a suo tempo custode giudiziario di una partita di bombole già sequestrate e ivi stoccate, ha illecitamente rimesso in commercio più di 180 bombole sottoposte al vincolo di custodia. E ancora: in un altro sito, i finanzieri della Compagnia di Caserta hanno rilevato in un deposito di ampie dimensioni, una situazione del tutto diversa da quanto previsto nel certificato antincendio, con i box adibiti a contenere le bombole piene spostati e accatastati a bordo del perimetro aziendale e destinati di fatto a rimessaggio di attrezzatura varia, mentre le bombole giacevano in uno spazio non protetto esposte alle intemperie e vicine alle limitrofe proprietà private e alla rete viaria pubblica. Nello stesso deposito, poi, erano state stoccate anche 66 tonnellate di pellet senza alcuna cautela ai fini della prevenzione incendi. Anche questo prodotto è stato quindi sequestrato, anche perché risultato carente dei dati informativi che devono obbligatoriamente essere indicati in sede di etichettatura, ai sensi del Codice del Consumo.