Diceva di essere la sorella del presidente dell’Anac, il magistrato Raffaele Cantone, e vantandosi di questo avrebbe raggirato le sue vittime: con l’accusa di truffa aggravata, i carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato l’avvocato Maria Virginia Cantone, 53enne di Cervinara (Avellino), e denunciato altre due persone, un disoccupato di 58 anni di Cervinara, e una pensionata 70enne di Cautano (Benevento).
L’avvocato Cantone, che secondo l’accusa avrebbe truffato alle sue vittime foggiane circa 41.000 euro, è stata fermata subito dopo aver ricevuto una busta contenente 14 mila euro da due delle cinque sue vittime foggiane. Secondo le indagini, una coppia nel marzo scorso era stata avvicinata da Cantone presso un cantiere edile in provincia di Campobasso, dove erano in costruzione alcune abitazioni, una delle quali era stata da loro acquistata. In quella circostanza, la presunta truffatrice aveva fatto credere loro che la società edile fosse sull’orlo del fallimento e che loro, quindi, sarebbero rimasti senza casa. A quel punto lei stessa si era offerta per tutelarli contro la ditta, assicurando che il fatto di essere la sorella di Raffaele Cantone le riservava un trattamento di riguardo in tutti i Tribunali d’Italia. Era così iniziato un rapporto basato sulla fiducia e la gratitudine per aver evitato una truffa, proseguito poi con uno scambio reciproco di atti di Tribunale e denaro per proseguire la causa. Le vittime però non si erano mai rese conto che i documenti ricevuti erano falsi, né avevano trovato strano che il loro legale volesse essere pagata in contanti e non avesse mai rilasciato alcuna ricevuta di pagamento. L’avvocato Cantone, inoltre, era entrata in contatto con altri amici della coppia ed era riuscita a raggirare anch’essi con false sentenze. Dieci giorni fa, però, i primi coniugi truffati, insospettiti dal fatto che a tante rassicurazioni e vittorie non corrispondesse la possibilità di incassare alcunché, hanno scoperto di essere stati raggirati e hanno presentato denuncia ai carabinieri. Nei giorni scorsi l’avvocato ha nuovamente contattato la coppia, pretendendo il versamento in contanti di 14.000 euro. La professionista è stata quindi bloccata dai carabinieri mentre si trovava in auto in compagnia dei due complici.