Una coppia di genitori di Napoli si è rivolta alla polizia pur di far riammettere in classe il proprio figlio espulso da una scuola materna perché non vaccinato e non riammesso nonostante la consegna di un piano di somministrazione presentato in base alla normativa vigente come sottolinea il legale della coppia. È l’epilogo di un braccio di ferro tra la dirigente dell’Istituto comprensivo statale Madonna Assunta del quartiere di Bagnoli e un gruppo di genitori, due dei quali hanno presentato l’esposto nel quale, tra l’altro, denunciano che «pur di costringerci a riprenderci il bimbo lasciato a scuola stamattina dopo la presentazione della documentazione dell’Asl, qualcuno dall’istituto ha minacciato di lasciarlo senza pasto». «La dirigente – spiega all’Ansa l’avvocato Marianna Corporente, legale di quattro delle famiglie interessate al provvedimento di espulsione – ha applicato in maniera estensiva il temine del 10 marzo per la presentazione della documentazione della Asl. Tale termine era da applicarsi solo per chi ad inizio anno ha presentato l’autocertificazione e non, come nel caso dei miei clienti, per chi ha prodotto e presentato un piano di vaccinazione che può essere portato a termine entro la fine dell’anno». L’avvocato spiega che «con le famiglie stiamo preparando un ricorso al Tar» e racconta che casi del genere si sono verificati anche in altre scuole, seppur isolati: «Coinvolgono uno, massimo due bambini, qui invece il provvedimento riguarda circa dieci bambini. Ho chiesto più volte alla preside di avere un colloquio, senza ricevere risposta».

 

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