Lotta alla camorra, legalità e trasparenza. Concetti nobili che diventano puntualmente parole vuote quando Orta di Atella piomba in campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale. In vista del voto del 10 giugno tutti si riempiono la bocca di principi solo predicati e mai praticati. La lista Campania Libera, promossa dal baldo giovane Nando D’Ambrosio, per la sola presenza di Salvatore Del Prete “Magò” e il sostegno di Nicola Iovinella (Dio mio!), assomiglia a un “refugium peccatorum”. Del Prete ha talmente bisogno di emendarsi dai peccati capitali che va addirittura dicendo in giro di non conoscere neppure quel Diavolo di Brancaccio (nella foto è il sosia di Magò). Nonostante sia “carta conosciuta” afferma solennemente (alla faccia dell’onestà intellettuale e non solo di quella) di non aver avuto mai nulla a che spartire con il responsabile assoluto di tutti i mali di Orta. Come fa a non ricordare che Brancaccio è stato il suo “compare” di cresima? Come fa a negare di essere stato culo e camicia col Demonio? Ha dimenticato forse quando in un negozio di via Mazzini a Caserta si inginocchiò ai piedi del suo mentore Brancaccio per fargli misurare i mocassini? E la bella commessa stupita gli disse “signore, si alzi pure, ci penso io”, trattenendo appena un sorriso di scherno. Come fa Del Prete ad aver rimosso i suoi “scatti dalla sedia” quando le cameriere si “permettevano” di servire a Padre Pio Brancaccio acqua naturale invece che frizzante: “No, no, il sindaco beve solo acqua Ferrarelle” (si accettano querele, ndr). Che faccia di bronzo. Oggi che il suo padrino politico è caduto in disgrazia lo rinnega. Per 30 denari? Macché. “Magò” è lindo e pinto. Una pecorella innocente. Il lupo è solo lui, Brancaccio. È lui l’unico mostro della politica ortese. Troppo comodo. Non vediamo l’ora che la verità, tutta e su tutti, venga finalmente. Scopriremo ad esempio chi accompagnò quel criminale di Brancaccio a depositare 330mila su un conto svizzero. Il tempo è galantuomo. Prima o poi squarcerà il velo dell’ipocrisia. E il mare di bugie travolgerà come uno tsunami i menzogneri che oggi indossano i vestiti delle persone perbene, mentre negli anni del sacco edilizio sguazzavano in fiumi di soldi che non si sono mai sudati.

A rendere Campania Libera un “rifugio di peccatori” contribuisce l’appoggio di Nicola Iovinella, consulente tecnico esterno del Comune, “braccio armato” di Brancaccio nella nascita di “Orta 2”. E menomale che la lista è stata costruita da un baldo giovane come Nando D’Ambrosio. Uno come lui, che veste sempre in modo impeccabile (in confronto Lapo Elkann è uno straccione), ha presentato una squadra sostenuta da vecchi scarponi. Sporchi. Lui si difende. E, a quanto si apprende, sussurra in giro di non aver gradito, in particolare, la candidatura di “Magò: non ero d’accordo, avrebbe confidato ad amici e sostenitori. Beh, gli crediamo. Ma vuol dire che se non “comanda” neanche in casa propria vale come due di coppe a briscola. Politicamente è parva materia. Del resto di fronte a un altro giovane-vecchio come il consigliere regionale Luigi Bosco non c’è scampo. Per allargare la base di consenso (cioè per fare voti) di Campania Libera ospiterebbe volentieri anche Mangiafuoco. Egregio candidato sindaco Andrea Villano, lei che ha il merito di aver preso le distanze dall’agonizzante giunta Mozzillo, come fece Gennaro Della Porta, oggi in corsa proprio con Campania Libera (mai buttare il bambino con l’acqua sporca). Lei che è un tecnico, un ingegnere che sta ricoprendo in modo impeccabile il ruolo di capo dell’Utc di Casapesenna. Lei che proviene da una famiglia perbene (è quello che ci assicurano tutti gli ortesi finora interpellati). Lei che sostiene di voler far tornare Orta una città “normale” avrebbe fatto cosa “buona e giusta” se non avesse ingoiato il rospone Del Prete “Magò”, grande come un Parco (Oliteama). E se si fosse liberato di qualche altra scoria del passato. Siamo consapevoli che in politica l’ottimo è nemico del bene. E le diamo atto che dalle altre liste che la sostengono (Scegli Orta, Coraggio e Noi Ortesi) emerge un forte rinnovamento. Prendiamo per buona anche la sua promessa, qualora fosse eletto sindaco, di amministrare nell’esclusivo interesse della collettività. Ma quel “refugium peccatorum” in cui si è trasformata Campania Libera potrebbe condurre la sua coalizione in cattive acque. Attenzione. Allarme rosso. Su uno dei fronti opposti, in fatto di zavorre e lupi affamati, il raggruppamento guidato da Enzo Gaudino, valente avvocato e uomo dall’indiscussa integrità morale, sta messo sicuramente peggio. Ne parleremo nelle prossime puntate. Proietteremo, tra l’altro, il film horror intitolato “Orta libera & Orta e Movimento per la legalità e la giustizia sociale”. Regia di Giovanni Migliaccio. Da non perdere.

Mario De Michele

 

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