Luigi Ziello, Giuseppe Mozzillo, Tommaso Dell’Aversana, Giovanni Migliaccio, Giovanni Sorvillo e l’immancabile Salvatore Del Prete “Magò”. Sono questi i nomi di spicco chiamati in causa dai pentiti dei Casalesi e da Angelo Brancaccio nell’ambito dell’inchiesta sul “sacco” della città. L’ex sindaco di Orta di Atella è stato condannato lo scorso 11 gennaio a 8 anni di reclusione per aver stipulato un patto politico-affaristico con i clan. Partiamo da Ziello “a’ purpettella”, già tirato in ballo dal collaboratore di giustizia Orlando Lucariello, che lo ha definito il “riferimento politico dei Casalesi” (leggi l’articolo). L’ex sindaco, “padre padrone” della lista dei Riformisti, ha candidato alle attuali elezioni il figlio Espedito, detto “Cuor di leone”, appellativo che si è meritatamente guadagnato sul campo di battaglia dopo la sua memorabile e fulminea fuga nel 2010 dal consiglio comunale dopo pochi mesi dall’insediamento. I Riformisti appoggiano l’aspirante sindaco Vincenzo Gaudino. Ziello senior figura tra le persone che hanno tratto cospicui vantaggi negli anni del boom edilizio. A inchiodarlo è proprio Brancaccio, con cui “a’ purpettella” ha percorso, con un ruolo preminente, un lungo tratto di strada politico-amministrativa. “…I diversi tecnici – ha dichiarato Brancaccio nel corso dell’interrogatorio reso ai pm della Dda – avevano i loro interessi personali legati poi alla professione e al fatto che potessero svolgere poi attività all’interno delle singole operazioni immobiliari…”. L’ex primo cittadino ortese fa nomi e cognomi. “…Posso indicare il geometra Ziello Luigi, il geometra Dell’Aversana, l’architetto Del Prete Salvatore…”. Inutile dire che il Del Prete in questione è l’impenitente “Magò”. In riferimento al periodo 2001-2005 Brancaccio riferisce agli inquirenti che “…Luigi Ziello ha compiuto operazioni (grossi affari, ndr) attraverso l’ingegnere Salvatore Di Cerbo e l’ingegnere Graziano di Orta. Posso inoltre indicare in data più recente, mi riferisco alla mia ultima consiliatura, tale Di Lorenzo Mario, genero di Sorvillo Giovanni, vicesindaco, utilizzato quale prestanome dello Ziello”.

Il Sorvillo di cui parla Brancaccio è oggi lo sponsor ufficiale di Ida Fiorillo, candidata alle comunali nella lista “Coraggio”. Durante la campagna elettorale i due sono come gemelli siamesi. Sorvillo ha consumato almeno due paia di scarpe e ha effettuato un cambio gomme all’auto. Le elezioni gli sono costate care. Come rientrerà delle spese? Conoscendo la sua storia politica e personale siamo convinti che ci ha rimesso di tasca propria. Siete d’accordo? Passiamo a Tommaso Dell’Aversana, fervente seguace del Brancaccianesimo, attualmente segretario cittadino del Pd (partito che sostiene sempre Gaudino) e a Giuseppe Mozzillo, sindaco uscente, promoter dell’ex assessore Eleonora Misso, in corsa nella lista dei Riformisti. “…Voglio dire – riferisce Brancaccio ai pm – che la vicenda del Puc è stata seguita interamente dall’allora assessore all’Urbanistica Giuseppe Mozzillo. Posso indicare il geometra Dell’Aversana, assessore e capogruppo di maggioranza, molto influente presso l’amministrazione di Orta di Atella (molto probabilmente Brancaccio si riferisce agli anni precedenti al 2001-2005, cioè ai suoi primi anni di sindacatura, iniziata nel 1996, ndr) che ha realizzato attraverso una ditta diverse unità immobiliari…”. Brancaccio ricostruisce nei dettagli alcune delle speculazioni edilizie, per oltre 60 milioni di euro, di cui hanno beneficiato parenti stretti del primo cittadino uscente Mozzillo, di cui parleremo nei prossimi giorni.

Ora tocca a Giovanni Migliaccio, ispiratore della lista nientepopodimenoché “Orta Libera Orta e Movimento per la Legalità e Giustizia Sociale”. Mai denominazione fu più infelice. Il nome dell’avvocato Migliaccio, per gli amici “Giovannella”, spunta quando Brancaccio spiega il ruolo di alcuni grossi costruttori che hanno realizzato immobili durante il boom edilizio. “…Conosco molto bene il gruppo imprenditoriale facente capo alla famiglia di Aprovitola; in particolare hanno iniziato a costruire ad Orta di Atella in virtù dell’intermediazione effettuata da Lupoli Domenico, un mediatore locale di Orta che si occupava delle trattative per la vendita di terreni in Orta. Ricordo – precisa l’ex sindaco Brancaccio – che ci fu un incontro presso lo studio dell’avvocato Migliaccio negli anni 2004-2005 e mi venne presentato direttamente dal Migliaccio…”. Se Ziello ha candidato il figlioletto Espedito “Cuor di leone”, “Giovannella”, forse perché è più accorto, si è limitato a lanciare nella mischia il nipotino Pasquale Maria Migliaccio.

Dulcis in fundo il nostro caro amico Salvatore Del Prete “Magò”, orami noto anche come lo “Smemorato di Collegno”, visto che ha dimenticato nell’ordine di essere stato cresimato da quella “bestia” di Brancaccio, di essere stato il suo maggiordomo politico, di aver banchettato a sbafo alla sua tavola sempre ben imbandita e di aver fatto soldi a palate grazie a lui. Sulla scorta delle dichiarazioni del pentito dei Casalesi Luigi D’Ambrosio i magistrati antimafia accendono i riflettori sulla famiglia Del Prete “aglitielli”. “…Del Prete Salvatore, genitore dei tre fratelli Del Prete Pio, Del Prete Arcangelo e Del Prete Stefano ha ricevuto il Pdc (permesso di costruire, ndr) n. 121/2005, volturato in seguito al figlio Arcangelo; Del Prete Arcangelo ha ricevuto il Pdc n. 17/2001; la società PSA Costruzioni Srl (amministratore Del Prete Arcangelo) ha ricevuto il Pdc n. 244/2004…”. Secondo gli inquirenti grazie all’approvazione del Puc le società IMT Srl, PSA Costruzioni Srl, Del Prete Immobiliare Srl e SAL Immobiliare Srl dei fratelli Del Prete Pio, Arcangelo e Stefano, hanno visto lievitare il valore dei propri terreni e fabbricati, oltre 800 appartamenti, da un milione e 300mila euro alla cifra stratosferica di 8,5 milioni. Cari lettori, concentratevi un attimo, secondo voi la famiglia Del Prete “aglitielli” è per caso imparentata con Salvatore Del Prete “Magò”, alias lo “Smemorato di Collegno”? Indovinato. Infatti Stefano Del Prete, ex assessore sotto l’Impero Brancaccio, è suo cognato. E secondo voi, cari lettori, chi ha beneficiato dell’incremento del valore dei terreni di ben 7 milioni e 200mila euro? Solo i suoi parenti o anche “Magò”? Bravi, avete indovinato anche stavolta.

Mario De Michele

(continua…)

 

 

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