“La democrazia non è mai inutile”. Ecco la notizia del giorno. Uno scoop. Da premio Pulitzer. E’ quello che ho pensato appena letto il titolo del post di Francesco Gianfranco Piccirillo sulla sua bacheca Fb. Mi sono detto: caspita, l’ho colto con le mani nel sacco mentre dice la verità. Il mio entusiasmo si è subito spento. Dopo poche righe ho avuto la conferma che i miracoli non esistono. Così com’è impossibile che Angelo Brancaccio non abbia commesso crimini, è altrettanto irreale che l’esponente del Pd dica cose veritiere. E’ più forte di lui. Quando c’è da mentire l’autorevole autista dell’eurodeputato Nicola Caputo è imbattibile. Al Concorso Internazionale della Bugia Piccirillo arriverebbe sicuramente primo distanziando il secondo classificato di chilometri. E’ il più acuto mistificatore di tutti i tempi. Peccato però che orami ad Orta di Atella sia “carta conosciuta”. In passato infatti si è fatto troppi “debiti…con la bocca”. Con promesse solenni. Mai mantenute. E con infiniti travestimenti. Prima giovane e rampante fedelissimo del delinquente abituale Brancaccio (è stato il suo addetto stampa e poi assessore di “fiducia”) poi, folgorato sulla via di Damasco, è diventato il più paladino di tutti della legalità. Per un periodo (dal 2011) è stato un antibrancacciano di ferro, per un altro (gli ultimi mesi dell’ultima amministrazione Brancaccio) è stato un antibrancacciano di carta. O meglio sulla carta. Non a caso, per non dare un altro dispiacere al suo ex padrino… politico, non ha sottoscritto il ricorso contro il Piano urbanistico comunale. Nel frattempo i “debiti con la bocca” aumentavano. Sempre più. Di giorno in giorno. I creditori, i cittadini-elettori onesti e quelli disonesti (alcuni molto disonesti) bussavano e bussano in continuazione alla sua porta per chiedere il conto politico delle sue bugie. Ma Piccirillo, tra una sosta e l’altra (in particolare quando Caputo va a fare pipì) trova sempre il tempo per mentire. E’ un’abitudine che non riesce proprio a perdere. A qualsiasi costo. Tanto di pagarne il prezzo non ci pensa mai.
E nonostante a furia di bugie sia sommerso di “debiti politici” continua imperterrito a dispensare menzogne a destra e a manca. Ancora una volta lo fa tramite Fb: “Un solo voto – ha scritto sulla sua bacheca – è veramente UTILE per il cambiamento e per il rilancio della nostra comunità. Ed è quello per #VincenzoGaudinoSindaco”. Il post è lungo (nella foto). Forse Caputo stava facendo cacca. Ma è come sempre infarcito di mistificazioni. Infatti dice solo fandonie sull’esito del voto del 10 giugno. Carina ma troppo scontata e scarna di contenuti la battuta contro Villano: “Oltre all’altezza mancano anche di base”. Piccirillo non si fa mancare nulla. Oltre a essere un abituale menzognero è anche un inguaribile smemorato. Finge di non ricordare che ha fatto affari con Villano. Affari leciti, sia chiaro. Quando c’è lui di mezzo sono sempre legali. Altrimenti non sarebbe il più paladino di tutti della legalità. Così come solo grazie a lui quell’irrefrenabile bandito di Brancaccio ha iniziato a delinquere in modo seriale soltanto a partire dal 2011. Anno fatidico della rottura tra lui e Piccirillo. Peccato che, lo dicono i magistrati, anche negli anni precedenti, quelli del sacco edilizio (quando Piccirillo e l’ex sindaco di Orta erano pappa e ciccia) Brancaccio è considerato un politico-camorrista. Ma l’esponente dem, autorevole autista di Caputo, non se n’è mai accorto. Ora lui e la coalizione che sostiene Gaudino incarnerebbero il “cambiamento” e la “discontinuità”.
Se non lo conoscessimo potremmo pensare che è ancora sotto shock per lo straordinario successo elettorale di Annalisa Cinquegrana, da lui sostenuta alle elezioni, che ha raccolto addirittura 191 voti. Ricorderete un altro post di Piccirillo in cui si vantava di aver incassato, nel 2010 quando era uno dei pupilli di Brancaccio, 615 voti con preferenza unica. Alla luce del risultato della Cinquegrana chissà se si è chiesto se è il caso di andare a ringraziare Brancaccio in carcere per i voti ricevuti nel 2010. Non serve. Sto arrivando! già che è così. E sa benissimo che se nello schieramento di Villano ci sono personaggi che hanno mangiato nel piatto di Brancaccio, come Salvatore Del Prete “Soldinus Magò”, di peggiori ce ne sono nella coalizione che appoggia Gaudino. Bastano pochi nomi: Tommaso Dell’Aversana, assessore-tecnico negli anni del boom edilizio, Rosa Minichinus, assessore-eterno, che ha sostenuto il dem Luca Mozzillo (eletto), Domenico Iovinella, tecnico-assessore durante l’Impero Brancaccio, e Giovanni Migliaccio “Giovannella”, per anni compagno di merenda politica dell’ex sindaco di Orta. Per non tacere di Giggino Ziello “a’ purpettella” (il figlio Espedito “Cuor di leone è stato eletto). Il suo nome salta agli occhi nell’ordinanza di arresto del camorrista Brancaccio. Ziello è indicato dal pentito Orlando Lucariello come “il referente politico dei Casalesi dagli anni 89-90”. Ah, dimenticavo. Poi c’è lui, Piccirillo Pinocchio. Parole, parole, parole. Debiti, debiti, debiti…
Mario De Michele
P.S. In base alla legge elettorale, lo dico a tutti i ciucci della politica ortese, sono già consiglieri comunali “sicuri” i seguenti nomi: Raffaele Elveri, Pasquale Lamberti, Antonio Arena, Katia Sorvillo, Rocco Russo, Nando D’Ambrosio, Salvatore Del Prete, Giuseppe Massaro, Vincenzo Moccia, Anna Castelli, Luca Mozzillo, Espedito Ziello, Vincenzo Tosti, Vincenzo Russo. Ciucci!!!