Dare il Premio alla Legalità a una persona che acquista una casa abusiva tramite Angelo Brancaccio costruita da ditte legate ai Casalesi è come dare il Premio Nobel per la Pace ad Adolf Hitler. Nel mondo capovolto dell’onestà predicata e mai praticata capita anche questo. Durante la presentazione di un libro il 6 luglio l’associazione socio-culturale “Alto Casertano” ha conferito a Elpidio Iorio il Premio Legalità. E lui ha avuto la faccia tosta di ritirarlo. Cose da pazzi. Il brancacciano di ferro, che ha mollato il suo “padrone politico” solo quando è caduto in disgrazia dopo essersi fatto anche la “scarpetta” nel piatto dell’ex sindaco di Orta di Atella, ha acquistato nel giugno 2012 un appartamento nel Parco Karol della città atellana. Sarebbe forse più corretto dire che di fatto gli è stata regalata da Brancaccio. A quanto pare Iorio ha sborsato poche migliaia di euro. Una quarantina al massimo. La casa è cointestata con la moglie Laura Di Rubba. C’è addirittura chi dice in giro che l’ex primo cittadino ortese gliel’abbia realmente donata perché fedele come un cagnolino di compagnia e persona di famiglia. Iorio è stato cresimato Brancaccio (mai come in questo caso padrino), capo della Cupola politico-affaristica che ha soffocato la città sotto una cascata di cemento. Al netto del costo dell’immobile quello che fa rabbrividire è che il neo premiato alla Legalità ha deciso nel 2012 di prendere (quella) casa ad Orta nonostante già nel 2008 il Comune avesse avviato la procedura per l’annullamento in autotutela del permesso di costruire. In altre parole il legalitario Iorio era ben consapevole di acquistare un’abitazione abusiva. Tutto l’universo mondo sapeva che il Parco Karol era sorto in zona di produzione (F3) e non in un’area residenziale.
L’operazione di acquisto appare diabolica per un’altra ragione: dal 2008 al 2012 Iorio ha fatto parte della giunta di Sant’Arpino guidata dall’allora sindaco Eugenio Di Santo. Con quale delega? Lavori pubblici. E come se non bastasse, a gettare altro sterco sull’immagine verginale di Iorio, ideatore-proprietario della rassegna PulciNellaMente (di cui parleremo nelle prossime puntante) c’è un altro aspetto tutt’altro che secondario. Gli imprenditori che hanno realizzato il Parco Karol sono gli stessi che hanno costruito il famigerato Oliteama, figlio di una mazzetta di 300mila euro divisa equamente tra due tecnici-criminali ortesi. Il permesso a costruire (n. 63 del 2006), previa convenzione di lottizzazione mai stipulata e senza piano particolareggiato, fu rilasciato da Nicola Iovinella (allora deus ex machina dell’Utc di Orta) ßa Raffaele Apicella, cognato dei fratelli Vincenzo e Antonio Ciccarelli. A sua volta Apicella fece la voltura a Teresa Diana, moglie di Franco Setola, cugino di Peppe Setola, capo dell’ala stragista dei Casalesi. Nell’affare immobiliare c’erano anche i fratelli Vincenzo e Teodoro Natale. Insomma l’Italcasa Immobiliare, considerata dagli inquirenti società “controllata” dal clan dei Casalesi. Ecco, sarebbe stato meno scandaloso conferire il Premio alla Verginità a Cicciolina che quello alla Legalità a Elpidio Iorio.
Mario De Michele
P.S. I finti paladini dell’onestà hanno bloccato il mio profilo Facebook per impedirmi di postare sui gruppi gli articoli di Campania Notizie. Correremo ai ripari. Li faremo affiggere a Sant’Arpino su manifesti pubblici.
P.S. Bis. Precisazione doverosa: Elpidio Iorio non è da confondere con Pasquale Iorio. Quest’ultimo è onesto e perbene. E soprattutto si batte veramente per la legalità.