A volte. Quasi mai mi capita di trovare un senso nel mio mestiere di giornalista. Nel mare magnum dell’informazione web ci si perde. La Rete intrappola. Fioccano notizie vere, false e di tutti i generi. I social spesso diventano lo “sfogatoio degli imbecilli” come amava dire Umberto Eco. Su Facebook anche lo scemo del villaggio di Orta di Atella si illude di poter dire qualcosa. Per farlo bisogna pensare qualcosa. E per pensare qualcosa bisogna avere un cervello. Che, ripeto, anche lo scemo del villaggio pensa di possedere. Insomma il web è una giungla. Per questo spesso mi chiedo: ma il mio lavoro ha un senso? Per una volta, spero non sia l’ultima, la risposta è sì. Ieri sera ho ricevuto un messaggio Whatsapp da un numero che non ho registrato nella mia rubrica telefonica. Pubblico integralmente il contenuto del messaggio. E ringrazio l’autore che tuttora non conosco ancora. Ha dato un segno al mestiere di giornalista.
“Ciao Mario non ci conosciamo ho ricercato su internet e ho pensato di scriverti. In primis mi scuso per l ora, ma la voglia di ringraziarti era così tanto che non ho esitato a farlo. Abito al parco Polar in via Marco Pantani. Purtroppo anch’io, come la maggior parte degli abitanti della Orta abbandonata o meglio considerata la periferia di serie B, in buona fede e con enorme sacrificio, ho acquistato un immobile successivamente considerato mattone abusivo. Questa sera (ieri sera, ndr) torno da lavoro e le mie bimbe al mio arrivo: papi papi è uscito il nostro parco in tv, visto il degrado attuale, cosa pensare qualcosa di negativo sicuramente, cerco di capire e rivedo il Tg3 online, pensandoci bene per niente negativo, anzi finalmente qualcuno si è ricordato della nostra esistenza, un calvario che dura da circa 9anni , 9 anni senza servizi di prima necessità quali acqua, corrente, abusivi che occupano appartamenti senza oneri e senza diritto, per non parlare l’assenza dell’urbanizzazione, fogne che scaricano nei terreni adiacenti infiltrandosi nel sottosuolo compromettendo falde acquifere e fondamenta dei palazzi. Sicuramente sarai stufo di sentire sempre le solite cose, le stesse che ho raccontato e scritte alle vecchie e nuove amministrazioni, alla magistratura e a tutti gli organi competenti, persino le Iene e Striscia, stufi di essere considerati serie B, stufi di sopravvivere al degrado, vogliamo goderci il nostro tetto, vogliamo essere proprietari di quanto acquistato… hai riacceso i riflettori su Orta 2, di nuovo grazie, buona notte”.