Che i figli so’ pezzi ‘e core è risaputo. E per loro si farebbe di tutto. Ma è una vergogna che per garantire un posto fisso ad un figlio si pranzi addirittura col cognato del capo dei Casalesi Michele Zagaria. Eppure Carmine Vozza il “Collocatore” non si è fatto tanti scrupoli a farsi accompagnare dal “boss” Angelo Brancaccio da Antonio Fantini a un pranzo dov’era presente anche Francesco Zagaria (deceduto circa 5 anni fa), allora marito di Elvira Zagaria, sorella di Michele Zagaria. A quei tempi la “primula rossa” era il ricercato numero uno dalla Direzione investigativa antimafia. Fu arrestato il 7 dicembre 2011 dopo ben 16 anni di latitanza. Ricostruiamo l’inquietante mosaico tassello dopo tassello. Siamo nel 2008. Dopo aver ottenuto l’assunzione al Comune di Orta di Atella del genero Carlo Mozzillo grazie ad un concorso indetto ad hoc dall’allora sindaco Brancaccio, il “Collocatore” Carmine Vozza inizia a pressare quest’ultimo per mettere le mani su un altro posto fisso molto ambito. Stavolta all’Arpac. E in questo caso per la figlia Natalia Vozza. Essendo un soggetto politicamente ansioso le sollecitazioni a Brancaccio diventano quasi quotidiane. L’ex primo cittadino ortese, che all’epoca dei fatti era concentrato giorno e notte sui suoi affari milionari del boom edilizio, per togliersi Vozza dalle palle lo accompagna di persona a parlare con Fantini, allora segretario regionale dell’Udeur. Nel 2008 Brancaccio era consigliere regionale del partito di Mastella. Vozza era un esponente di spicco dell’Udeur, dov’era approdato come un fulmine dopo l’adesione dell’ex sindaco di Orta. E l’Arpac (Agenzia Regionale per la protezione ambientale della Campania) era una creatura dell’Udeur. Quindi chi meglio di Fantini per raccomandare la figlia in vista di un concorso previsto per quello stesso anno. Il duo Brancaccio-Vozza incontra il leader campano dell’Udeur a un pranzo. Tra i presenti c’è Francesco Zagaria, cognato del superboss Michele Zagaria “Capastorta”. Fantini rassicura Vozza il “Collocatore”. E il 2 dicembre del 2008 la figlia Natalia (aveva 29 anni) viene assunta a tempo indeterminato all’Arpac con qualifica di collaboratore amministrativo professionale esperto. Ecco la storia. Sono ancora in attesa di querele. Ma quando cazzo vengono presentate? Pago io l’avvocato. E offro anche il caffè.
Mario De Michele
(continua…)