Ora basta. Traccheggiamenti infiniti. Troppi. Che lasciano adito al sospetto più che fondato che siano frutto dei soliti giochetti di poltrone dei soliti noti. Chi? Campania Libera (ancora per poco). Da giorni e giorni il sindaco Andrea Villano è in attesa del nome “definitivo” dell’assessore in quota del movimento guidato sul piano provinciale da Luigi Bosco. Dopo il gran rifiuto di Anna Silvestre, stimato avvocato, il consigliere regionale ha indicato temporaneamente Cesario Villano con l’assenso del baldo giovane Nando D’Ambrosio e di Salvatore Del Prete “Soldinus Magò”. Poi lo stallo. Che dura da tempo. Possibile che un componente del consiglio regionale e due consiglieri comunali non siano in grado in tempi rapidi di affidare nelle mani del sindaco Andrea Villano un assessore a tempo indeterminato in linea con il profilo tecnico della giunta? No. È evidente che gatta ci cova. Ad essere onesti non è una notizia. Quando c’è di mezzo il trio Bosco-D’Ambrosio-Del Prete si gioca sempre alle tre carte. E sottobanco. Se a ciò aggiungiamo le grandi manovre dello stratega Carmine Vozza “Il Collocatore” il radar della navigazione sottotraccia è perennemente acceso. Stare nella testa di una quaterna come quella formata da Bosco, D’Ambrosio, Del Prete e Vozza è una missione impossibile. Sono troppo a “cazzi loro” per interpretarne pensieri e azioni. Azzardiamo qualche ipotesi.
La prima. L’avvocato “incidentato” D’Ambrosio (quando la nuova costosa auto?) spera di rimandare la nomina dell’assessore “definitivo” di Campania Libera (ancora per poco) a dopo la prima seduta consiliare che si svolgerà in seconda convocazione il 2 agosto. Il motivo? Vuole prima assicurarsi (è un esperto di Rc auto) la poltrona di presidente del consiglio comunale. Nel primo civico consesso della nuova amministrazione griffata Villano è infatti prevista l’elezione del capo dell’assise. D’Ambrosio forse teme qualche brutto scherzo. Avvocato stia sereno, il posto di presidente del consiglio sarà suo. È frutto di un accordo politico. E le diremo di più: è anche giusto che sia lei ad occuparlo visto che è risultato il più votato in assoluto. Se glielo diciamo noi che nutriamo molti dubbi sulle sue presunte doti politico-amministrative può stare tranquillo. Seconda ipotesi. Bosco, che non è mai stato largo di maniche, vorrebbe liberare un posto nel suo staff di cui fa parte l’assessore a scadenza breve Cesario Villano. Quale modo migliore che appiopparlo al sindaco? Tanto lo stipendio è a carico del Comune di Orta di Atella.
Terzo motivo. Questo è politico, si fa per dire. Per essere precisi è vozziano. Quindi è parapolitico. O paraculo. Campania Libera (ancora per poco) sta già tramando da molto tempo, ovviamente alle sue spalle, contro il primo cittadino. Si susseguono incontri promiscui con esponenti del Pd come Michele De Micco o come il consigliere di maggioranza(?) Raffaele Elveri “L’assetato” accompagnato dall’inseparabile Francesco Ragozzino “Asso piglia tutto”. Il gruppo dei congiurati è formato tanto per non cambiare da Vozza il “Collocatore” e Del Prete “Soldinus Magò”. Sul piano politico si sta ragionando ad un’adesione in massa al Pd ortese per creare già un’alternativa all’amministrazione comunale appena eletta e mandare a casa Villano. Pia speranza. Se il commissario provinciale dem Franco Mirabelli, già segretario della commissione antimafia del Senato, dovesse dare l’ok ad un’operazione del genere dovrebbe subito dopo costituirsi ai carabinieri. L’obiettivo come sempre più concreto del duo Elveri-Ragozzino (“qua la pezza e qua il sapone”) è la società Acquedotti. Francesco Ragozzino “Asso piglia tutto” vuole ad ogni costo la presidenza. Elveri “L’assetato” considera l’Acquedotti “cosa sua”. Cari miei, scordatevelo. Alla guida della società che si occupa del servizio idrico, di cui il Comune di Orta è il socio di maggioranza, ci dovrà andare una persona competente, perbene e non legata alle logiche del passato. Fatevene una ragione.
Nel frattempo il sindaco Villano, nonostante i bastoni tra le ruote di Campania Libera (ancora per poco), sta stringendo i tempi per completare il mosaico dell’esecutivo. A Peppe Roseto (Scegli Orta), con quasi certa delega di vicesindaco, e a Maria Grazia Zagaria (Coraggio), assegnata a Bilancio e Finanza, si aggiungerà nelle prossime ore Luigi Di Lorenzo, assessore alle Politiche sociali (proposto da Noi Ortesi) e una docente universitaria della facoltà di Architettura di Aversa che si occuperà di urbanistica. Insomma quattro nomi di alto profilo. Che fanno ben sperare per il futuro (la speranza è l’ultima a morire). A questo riguardo consigliamo a Bosco di accantonare, qualora gli fosse mai venuto in mente, l’idea di indicare Maddalena Corvino, di Casal di Principe, attuale assessore a Caserta e sorella di Pasquale Corvino. L’obiettivo di Bosco è strappare quest’ultimo dalle grinfie del consigliere regionale Giovanni Zannini (Centro democratico) per traghettarlo in Campania Libera (ancora per poco). Egregio onorevole Bosco per caso intende Orta di Atella come terra di conquista per far quadrare i suoi conti politici? Cambi strategia. Non è in grado di farlo. E soprattutto non le sarà consentito.
Mario De Michele
P.S. Un altro appello privato. Capuzzella è stato uno scatto di gelosia, scusami. Pace?