Non solo Angelo Brancaccio era sostenuto alle elezioni dal clan dei Casalesi. Anche quelli precedenti sono stati appoggiati dalla cosca. Fanno venire i brividi le dichiarazioni di Orlando Lucariello. Il pentito ha ricostruito ai pm della Direzione antimafia di Napoli gli intrecci tra politica e camorra a partire dalla fine degli anni ’90 fino a quando ha deciso di collaborare con la giustizia. “In merito alla candidatura ed elezione a sindaco di Angelo Brancaccio, nonché di precedenti sindaci, voglio precisare che tutta la campagna elettorale veniva gestita direttamente dal clan”. L’ex referente dei Casalesi a Gricignano e a Orta di Atella si sofferma sui legame tra Brancaccio e i vertici della cosca ma non tralascia di chiamare anche quelli che lo hanno preceduto. “Abbiamo sostenuto elettoralmente lui nonché i precedenti sindaci”, svela Lucariello senza giri di parole.

Chi sono i sindaci che hanno preceduto Brancaccio. Ce ne vengono in mente almeno due perché i loro nomi, come già pubblicato da Campania Notizie, sono stati fatti da altri pentiti dei Casalesi. Parliamo di Nicola Arena e Giggino Ziello “a purpettella” (il figlio Espedito “Cuor di leone è consigliere comunale in carica). “…In merito ai nostri rapporti con il comune di Orta di Atella – dichiara Lucariello – voglio precisare che da sempre abbiamo avuto contatti con tale comune pur mutando negli anni il sindaco nominato…”. E poi fa nomi e cognomi. “…In particolare siamo sempre stati favoriti dal comune nell’aggiudicazione degli appalti pubblici che venivano, in linea generale, conferite nel tempo a Carmine Iovine, ovvero ad imprese a lui collegabili, dal sindaco Ziello, poi da Arena Nicola e infine dal Brancaccio. Posso riferire anche di altro imprenditore tale Manco Nicola di Afragola che ricordo per la realizzazione di lavori per conto della società telefonica SIP ci corrispose la somma di ottanta milioni…”. Come avvenivano i contatti tra il comune di Orta e i camorristi? Il pentito non ha esitazioni: “…Per quanto riguarda il sindaco Ziello e Arena tramite Carmine Iovine detto “Carminettone”, cugino di Iovine Antonio; successivamente con il sindaco Brancaccio attraverso Michele Aletta…”.

Ma chi si occupava di sostenere alle elezioni gli ex sindaci Arena, Ziello e Brancaccio? Anche su questo punto il collaboratore di giustizia racconta tutto nei minimi dettagli. E anche in questo caso fa nomi e cognomi. “…Le persone che si sono occupate direttamente di tale attività sono tra gli altri Michele Aletta, Raffaele Letizia, mio cognato Salvatore Mundo (detto “Il Mister”, ndr), Indaco Mario, Cristofaro Antonio, Corrado Russo e commercianti che comunque ci pagavano e noi davamo indicazioni sull’assegnazione dei voti. I singoli cittadini seguivano le nostre indicazioni in ordine al voto sia perché ricevevano benefici direttamente dal clan sia perché aveva rassicurazioni sul fatto che anche il sindaco li avrebbe aiutati in caso di necessità. In ordine ad entrambe le candidature del Brancaccio a sindaco di Orta – rimarca Lucariello – preciso che lo stesso venne avvicinato da Gennaro “a munnezza” e Michele Aletta e alla presenza di Mundo Salvatore gli dissero che sarebbe stato eletto solo grazie al nostro intervento e naturalmente garantendo da parte sua interventi in nostro favore…”.

Orlando Lucariello è il collaboratore di giustizia principale nell’inchiesta che ha portato all’arresto (è tuttora in cella) di Angelo Brancaccio scattato il 13 giugno del 2017 e alla sua condanna, l’11 gennaio scorso, a 8 anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso. Se nel caso di Brancaccio il pentito è stato ritenuto credibile potrebbe esserlo pure quando parla chiaramente di Nicola Arena e Giggino Ziello “a’ purpettella”. Non vi pare? Lo stabilirà la magistratura. Negli interrogatori di Lucariello ci sono un sacco di …omissis…

Mario De Michele

 

 

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