C’è chi è fotogenico. Chi no. Altri vengono benino. Qualcuno con la faccia da cazzo. E poi ci sono quelli che sono perfetti per le foto segnaletiche. È un dono della natura. C’è ad esempio chi è onesto senza sforzarsi. E chi ha la propensione a delinquere. Questione di indole. Chi ha i capelli castani li avrà finché non diventa canuto. Questa è la genetica. Poi ci sono la morale, i comportamenti, le scelte. Nella vita pubblica e privata. E qui la natura non c’entra nulla. Affidando le pecore ai lupi tutti sanno che il gregge sarà sbranato. Si sa che nominando Dracula presidente dell’Avis tutti coloro che avranno bisogno di sangue moriranno dissanguati. Ed è ovvio che se la città è a fuoco e si chiama Nerone per domare le fiamme si scatena un incendio devastante. E tutto va in cenere. Queste decisioni contengono colpa o dolo. Non ci sono giustificazioni. Voi assumereste Erode come custode dell’asilo nido? Non lo farebbe neanche un pazzo. A meno che non voglia provocare una strage di bambini. Mai come in politica non bisogna fare scelte sbagliate. O limitarle al massimo. E si deve puntare sulle persone giuste. Per evitare disastri. Colposi o dolosi, appunto.

Esempio. Quale “genio” potrebbe indicare Nicola Iovinella “Un saluto, un sorriso” portavoce di Campania Libera (ancora per poco) di Orta di Atella? Nessuno, direte voi. Risposta errata. La geniale idea è venuta a Luigi Bosco. Per chi avesse la memoria corta ricordiamo che il consigliere regionale è indagato per turbativa d’asta per un’opera di 1,5 milioni di euro. A proposito di Erode: Bosco è accusato con altre persone di aver truccato un appalto per la realizzazione di un asilo a Caserta. Per un politico di così alto spessore quale nome migliore di Iovinella per rappresentare il suo movimento politico a livello locale? Non poteva trovare di meglio. C’è poco da discutere. Il geometra, finora uscito pulito da indagini e processi, è molto “stimato” anche dal pentito Orlando Lucariello, quello che ha fatto condannare Angelo Brancaccio a 8 anni per camorra. Ne tesse le “lodi” quando ricostruisce l’intreccio tra camorra, politica, tecnici e imprenditoria negli anni del boom edilizio. “In merito al responsabile dell’ufficio tecnico Iovinella Nicola – dichiara il collaboratore di giustizia ai pm della Dda di Napoli – posso riferire che lo stesso lavorava ed era persona a nostra disposizione in ordine al rilascio di permessi di costruire in favore degli imprenditori”. Secondo il pentito il geometra Iovinella ha anche un altro “pregio” che in politica va sempre sottolineato. Sarebbe stato un tangentista. “Tra l’altro – dice Lucariello – attraverso Michele Aletta, – spiega Lucariello – mio cognato Mundo Salvatore (alias “Il Mister”, referente dei Casalesi a Succivo, ndr) in alcune occasioni mi diceva che il geometra Iovinella chiedeva somme di danaro che gli sono state dai singoli imprenditori…”. Il neo portavoce boschiano può mostrare un’altra prestigiosa medaglia sempre acquisita sul campo. È stato cresimato da Angelo Brancaccio, capo della cupola politico-affaristica che realizzato “Orta 2”.

Dando per scontata, oggi siamo buonisti, l’innocenza di Iovinella nominarlo portavoce di Campania Libera (ancora per poco) è politicamente opportuno? Secondo il leader provinciale Bosco sì. Eccome. Del resto “Un saluto, un sorriso” è in ottima compagnia. Il movimento deluchiano è rappresentato in consiglio comunale da due esponenti dalla levatura morale e da uno spirito legalitario unici. Nessuno al mondo è più trasparente e perbene di loro. Con una presentazione così è quasi superfluo farne i nomi. Visto che parliamo di onestà si tratta ovviamente di Salvatore Del Prete “Soldinus Magò” e di Nando D’Ambrosio “Colombina”, eletto da poco presidente del consiglio comunale. Il primo ha aperto un conto cifrato, assieme al “boss” Brancaccio (che depositò 330mila euro di tangenti), presso la Banque Heritage di Lugano. È proprietario, grazie all’ex sindaco ortese, di un appartamento abusivo in via Alberto Sordi (guarda caso dove abita la seconda moglie di Brancaccio il “Suinus”). È amico di famiglia dei Ciccarelli (ci risulta che ha partecipato anche a un matrimonio). Gli imprenditori che con altri costruttori in odore di camorra hanno realizzato il Parco Polar, completamente abusivo, e altri immobili. “Soldinus Magò” si è occupato direttamente o indirettamente di decine di Dia (denuncia di inizio attività) specializzandosi in porticati. Quando era amministratore fedelissimo del bandito Brancaccio ha intascato parcelle anche di 50mila euro a botta. È stato “infermierino” (pillola contro la fibrillazione atriale), “misuratore di mocassini” (negozio di scarpe a Caserta) e “mescitore” d’acqua frizzante del criminale seriale Brancaccio. E anche Salvatore Del Prete ha la marcia in più di essere stato cresimato dall’ex primo cittadino ortese. Brancaccio era davvero un Padrino.

Nando D’Ambrosio “Colombina” invece era un pivellino ai tempi del sacco edilizio. Non è che oggi abbia fatto chissà quali progressi ma sicuramente non può essere additato per aver contribuito allo scempio del territorio. Suo zio Pasquale Garofano sì. Il fratello della madre, che ha sostenuto alle ultime comunali l’avvocato “incidentato”, è accusato dal pentito Luigi D’Ambrosio di essere stato il prestanome di Nicola Schiavone, figlio del capo dei Casalesi Francesco Schiavone “Sandokan”. Pur avendo solennemente affermato in assise, tra le risate generali, di aver posto “fine al ventennio”, con chiaro riferimento a Brancaccio, anche il presidente “Colombina” ha amoreggiato con quel delinquente dell’ex sindaco di Orta. Fino a pochi giorni prima del suo arresto era diventato il “suo” consigliere comunale di fiducia (sotto la gestione Mozzillo) e frequentava casa Brancaccio, dove era ubicato fino a 7-8 mesi fa anche il suo studio legale. È doveroso aprire una “incidentale” per dare a “Colombina” quello che è di “Colombina”. Conduce una vita tutta glamour ed è un viveur con un tenore di vita alla Lapo Elkann. Tutto grazie al suo onesto lavoro di affermato avvocato. Vediamo Bosco, Iovinella, Del Prete, D’Ambrosio nella foto (non segnaletica) scattata al Comune dopo la nomina dell’illustre sconosciuta Caterina Torromacco ad assessore al Contenzioso e agli Affari (loro o d’oro) legali. Sono immortalati anche il sindaco Andrea Villano, Gennaro Della Porta, ex consigliere e candidato alle comunali con Campania Libera (ancora per poco), e l’assessore dimissionario Cesario Villano.

Vi diamo una notizia da premio Pulitzer: l’ex esponente della giunta ortese pur essendo dirigente del movimento di Bosco non ha carichi pendenti. Forse proprio per questo Cesario Villano è stato spietatamente punito dal consigliere regionale. Che gli ha conferito l’incarico di commissario cittadino. Un compito ingrato e disumano. Se n’è reso conto immediatamente lo stesso Cesario Villano (guardate che faccia triste e impaurita per la vicinanza di Iovinella). Nel caso di Campania Libera (ancora per poco) il Commissario… deve lavorare giorno e notte, Ferragosto incluso, fino al 2046. Senza un minuto di libertà. Né un’ora d’aria.

Mario De Michele

P.S. Una brutta notizie. Nonostante la precisazione sono stato ugualmente querelato dai capi delle tribù subsahariane per aver accostato la loro cultura a quella di Vincenzo Cinquegrana. I gruppi tribali si sono sentiti fortemente diffamati dal paragone. Ho cercato a tutti i costi di trovare una mediazione. Ma non c’è stato nulla da fare. “Con l’accostamento a Vincenzo Cinquegrana – sono sbottati in una nota – la nostra onorabilità è stata definitivamente lesa”. E quindi mi hanno denunciato in sede penale e civile. Come ho fatto io con un profugo “appezzottato”. Un profugo sfamato (con panini con la mortadella, che pietà!) dai due sindaci che hanno preceduto Andrea Villano, da un consigliere di maggioranza che sta sborsando qualche soldino (una manciata di euro, che miseria!) e da un leghista abusivo che sogna di dissetarsi con i soldi pubblici (non avverrà mai, stanne certo!).

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