Che delusione! Nemmeno il tempo di appoggiare le terga sulla sedia di vicesindaco che Peppe Roseto è cambiato da così a così. Fino a qualche giorno fa era un paladino della legalità che faceva anche autocritica per la presenza nella coalizione di Andrea Villano di personaggi dubbi e inopportuni alcuni dei quali in odore di camorra. Ad esempio Nicola Iovinella, accusato dall’ex referente dei Caselesi ad Orta di Atella Orlando Lucariello di essere un tangentista al servizio del clan. Per quello che ha combinato e per i danni devastanti arrecati al territorio durante il boom edilizio più che “Un saluto, un sorriso” lo dovrei chiamare “Un addio, un pianto”. Eppure Roseto finge di non sapere. Glissa. Gira la faccia dall’altro lato. Ricordiamo al “Che Guevara all’acqua di rose” che Adorno (l’avrà mai sentito nominare?) sosteneva giustamente che bisogna tenere “sempre lo sguardo fisso sull’orrore” per non commettere più gli errori del passato. Ancor di più quando è un passato recente. Roseto dovrebbe sapere (e sa tutto, garantisco) che Nicola Iovinella, col quale si accompagna quasi tutti i giorni, si accompagnava anche con i capi del clan Verde, i “Negus”, con l’imprenditore della camorra Sergio Orsi e con il “boss” Angelo Brancaccio. Caro vicesindaco non lo dico io, lo dicono gli atti giudiziari. Quando vuoi te li mostro volentieri. Anche oggi pomeriggio a patto che almeno per una volta non sei in compagnia di Iovinella. A differenza tua io non frequento soggetti noti alle forze dell’ordine. Che tristezza! Nel giro di un mese Roseto non è più quello di una volta. Tesse trame politiche(?) con Carmine Vozza il “Collocatore”. Dice che poi in fondo in fondo Salvatore Del Prete “Soldinus Magò” non è poi così male. In fondo? Ma dove? A un miliardo di chilometri nel sottosuolo???!!! Cerca di mettere pezze a colori (solo sul piano cromatico è giustificato) alle gaffe e alle menzogne fatte e dette da Nando D’Ambrosio “Colombina” appena eletto presidente del consiglio comunale.
Perché questa piroetta di Roseto? Non è difficile immaginarlo. È l’assessore politicamente più debole della giunta. Non è espressione diretta di nessun partito o movimento (di fatto neppure di Scegli Orta). L’unico che può “salvarlo” è il sindaco Villano che lo ha voluto fortemente fin al punto di rischiare di spaccare la maggioranza. E quindi? Quindi il “Che Guevara all’acqua di rose” ha pensato bene di pararsi il culo. Si è detto tra sé e sé: “se Villano non regge più l’urto dei ribelli rischio di perdere la poltrona sognata da una vita, devo cercare altri alleati”. E bravo Peppe Roseto! Gli altri alleati se li è scelti con il lanternino di Diogene. Si è affiliato al clan politico Bosco-Iovinella-Del Prete-D’Ambrosio. Che pochezza ! Personale, amministrativa e politica. Per caso aspira al nomignolo di “a’ purpettella 2 la vendetta”? Oppure a quello di Roseto il “Poltronista”? È sulla buona strada per meritarselo. Ora, dopo questo articolo, la sua poltrona sarà molto più stabile. I suoi sodali non gli potranno più rimproverare di essere mio amico. Finalmente avrà pace. Tra il clan Bosco-Iovinella-Del Prete-D’Ambrosio e quella “merda” del sottoscritto ha fatto la scelta “giusta”. Per lui ovviamente. Almeno nel medio termine nessuno gli toglierà la sedia di vicesindaco da sotto il culo.
Oltre ad un diabolico pragmatismo (da fare ribrezzo) Roseto sta mostrando anche straordinarie doti di menzognero. Ha condiviso un post del sindaco Villano , post che lo “scrotino d’oro” si poteva risparmiare, aggiungendo cifre e poche parole. Cito testualmente (guarda lo screenshot in alto a sinistra): “351.789,36 da destinare ad Opere Pubbliche. Questi sono i FATTI (si riferisce a qualche dipendente comunale?, ndr). #CambiamoRotta”. Caro Peppe sei un bugiardo. Non ti vergogni neanche un po’ di mentire sapendo di farlo? Dovresti. I 351.789,36 euro di cui parla a vanvera Roseto sono finanziamenti, sbloccati da pochissimo, frutto di un emendamento della Regione Campania che consente l’utilizzo di somme residuali derivanti da mutui concessi ai Comuni dalla cassa depositi e prestiti. E solo in seguito alla presentazione della relativa documentazione. Anche un bambino capirebbe che l’amministrazione comunale non ha fatto una benemerita mazza per ottenere i fondi. Non ha alcun merito. Roseto, aspirante “a’ purpettella 2 la vendetta”, lo sa benissimo. E conquista meritatamente il premio “Pinocchio 2018”. Che le cose stanno così lo conferma, dimostrando per una volta onestà intellettuale, finanche il sindaco di Sant’Arpino Giuseppe Dell’Aversana (leggi il post a sinistra). Un’ultima annotazione. Caro Roseto il tuo poltronismo acuto ti ha fatto perdere il lume della ragione. Mi ha contattato quel “signore” di Enzo Tosti. Il capogruppo consiliare di Costruire Alternative ci ha tenuto a sottolineare che avete effettuato assieme ieri mattina il sopralluogo su alcune aree periferiche di Orta di Atella. Tosti ti ha dato atto del tuo senso di responsabilità. Lui a differenza tua è una persona coerente. La prossima volta non ti “sbattere” troppo. E non invocare l’aiuto del capoclan Nicola Iovinella. Un addio, un pianto.
Mario De Michele