Una per ora se n’è andata per fortuna a quel paese. Due sono uscite dalla porta e rientrate dalla finestra. Uno non vuole smuoversi nemmeno con le cannonate. Ma prima o poi e in un modo o nell’altro dovrà andarsene. A costo di far intervenire le teste di cuoio. Il municipio di Orta di Atella continua a essere un porto di mare. Un ritrovo di candidati della lista del sindaco Andrea Villano “Scrotino d’oro” e di un suo supporter con una trasformato da Luigi Bosco (solo uno come lui poteva riuscire nell’impresa) in novello leader politico. Quella che si è diretta a quel paese, in verità l’abbiamo mandata noi ben volentieri, è Consiglia Ederoclite. Si era installata come la lampada sulla scrivania nella stanza del primo cittadino. Una presenza fissa. Era più agevole parlare faccia a faccia con Sergio Mattarella che con Villano. Per aver un colloquio riservato con il primo cittadino bisognava senza mezzi termini mandare a cagare la Ederoclite. La sua spiccata intelligenza, di poco inferiore a quella di una gallina poco brillante intellettualmente, non era sufficiente a farle comprendere quando uscire dalla stanza del sindaco. Se non la cacciavi a calci nel culo non si accomodava fuori. Restava lì con lo sguardo fisso nel vuoto. Mentalmente assente. Ma la sua presenza era comunque fastidiosa e inopportuna. Dopo un articolo di Campania Notizie Villano si è reso conto di non potersi permettere una segretaria personale senza uno straccio di contratto. Della mancanza di competenza non ne parliamo neppure. Assidua quanto ingiustificata la presenza quotidiana nella casa comunale di altre due candidate di Scegli Orta. Ci riferiamo a Titti Buono e Anna Russo. Entrambe si erano piazzate al Suap. A che titolo? Nessuno. Come la Ederoclite, insomma. I cittadini per entrare nell’ufficio dovevano prima passare sul loro cadavere. Per tornare a Mattarella erano come i Corazzieri del presidente della Repubblica. Le due non elette creavano ovviamente imbarazzo e disagi ai cittadini. Nel Suap si trattano anche dati sensibili. E più in generale negli uffici di qualsiasi ente pubblico ci possono permanere solo i dipendenti di quell’ente anche per una questione di privacy. Sempre a seguito del nostro articolo anche la Buono e la Russo hanno varcato la porta del municipio senza farvi ritorno con cadenza giornaliera e senza rispettare più orari da vere e proprie dipendenti comunali. Sollievo popolare. Da qualche giorno però la storia si ripete. Le due candidate di Scegli Orta si aggirano di nuovo quotidianamente tra le stanze del Comune. Per ora non è stato assegnato loro un settore specifico. Vagano come anime in pena tra gli uffici. A far cosa? Boh.
Caro sindaco speriamo che almeno lei lo sappia. Ce lo dica. Giusto così. Magari se c’è qualche altro candidato o perché no un cittadino qualunque che non ha nulla da fare magari gli consigliamo di recarsi al municipio per trascorrere le giornate. Bisognerebbe dare una sistematina all’impianto di climatizzazione. Fa ancora troppo caldo. “Scrotino d’oro” attendiamo la sua risposta-autorizzazione prima di invitare la gente nullafacente a trascorrere un po’ di tempo negli uffici comunali. Arriviamo ahimè e ahi voi a quello che non si smuove neanche con le cannonate. È quasi pleonastico farne il nome. Avrete capito già tutti che si tratta di Nicola Iovinella “Un saluto, un sorriso”. Da quando si è insediata la nuova amministrazione comunale non si è fatto un giorno di ferie, mai stato in malattia, né ha usufruito di alcun permesso. Sempre sul posto di combattimento. Cioè nell’ufficio tecnico. Con maniacale attenzione al settore politiche del territorio. Urbanistica per capirci. Pratiche edilizie per essere più chiari. Un tuffo nel passato. Agli antichi splendori. Quando era con Nicola Arena il plenipotenziario dell’Utc. Erano i tempi del sacco della città. Tempi d’oro per la classe dirigente. Tempi bui per il futuro del territorio. Iovinella era il Negus del “partito dei tecnici”. Si dava da fare. Lavorava giorno e notte. I cittadini andavano a dormire e al risveglio si trovavano davanti alla propria casa enormi palazzoni. Parchi giganteschi. Molti dei quali completamente abusivi. Costruiti sulla scorta di concessioni poi in gran parte dichiarate nulle. Nel frattempo politici corrotti, tecnici, imprenditori e camorristi sguazzavano in oceani di soldi sporchi. È la storia di “Orta 2”.
Il geometra Iovinella spera che quella storia si ripeta? Vorrebbe che si completasse l’opera di distruzione di massa? O cosa? E soprattutto, la domanda è rivolta a Villano, chi lo autorizza ad entrare negli uffici comunali, l’Utc in particolare, come se fosse il padrone a chiedere e visionare fascicoli, carte, documenti. Qualcuno dice addirittura che “Un saluto, un sorriso” parla a nome del sindaco, in sua vece. Pregiatissimo “Scrotino d’oro” per caso ha nominato Iovinella consulente tecnico del Comune senza che lo sappia nessuno? Se fosse così avrebbe fatto meglio a dare fuoco alla città in stile Nerone. Mettere nelle mani del Negus dei tecnici questioni che riguardano l’urbanistica è come affidare un gregge di pecore a lupi affamati. In assenza contrario, cioè senza incarichi ufficiali, come può consentire a uno dei principali artefici della devastazione del territorio di tornare a dettare legge nel campo edilizio? Lo dico a lei e a Iovinella: questo schifo deve finire. E ve lo assicuro: finirà. Chi ha contribuito in prima persona alla nascita di “Orta 2” non deve più mettere piede al Comune se non come “semplice” cittadino. Per il bene della collettività sarebbe meglio se non lo facesse nemmeno in quella veste.
Una chiosa. Lunedì 3 settembre alle 10.30 si terrà al cimitero di Orta di Atella la cerimonia per la commemorazione del trentaseiesimo anno dalla morte del maresciallo Andrea Mormile, poliziotto vittima di camorra. Immagino che sarà sicuramente presente Nicola Iovinella “Un saluto, un sorriso”. È il più esperto al mondo di Dia. Non fraintendete. Non mi riferisco alla Denuncia inizio attività. Ma alla Direzione investigativa antimafia.
Mario De Michele