Dalle prime ore della mattinata odierna, il Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata sta eseguendo un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali, disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale oplontino su richiesta di questa Procura, nei confronti di undici appartenenti ad un’associazione per delinquere che, con carattere di serialità, è risultata dedita alle truffe assicurative e ad altre correlate condotte delittuose (falso ideologico, sostituzione di persona e falsa testimonianza). Viene inoltre eseguita una misura degli arresti domiciliari nei confronti di due finanzieri ed un avvocato, indagati per favoreggiamento nei confronti di uno degli associati suddetti. Le misure cautelari costituiscono il frutto di una complessa e approfondita attività investigativa -condotta dalla Guardia di Finanza di Torre Annunziata sotto il coordinamento di questa Procura della Repubblica- parte della quale è stata anche trasmessa da questo Ufficio per competenza funzionale alla Procura di Roma, con la quale si è instaurato un attivo ed efficace coordinamento, e che ha portato all’esecuzione di provvedimenti restrittivi nei confronti di alcuni giudici di pace di questo Tribunale, di numerosi avvocati e di diversi periti, per condotte di corruzione in atti giudiziari con riguardo a contenziosi civili concernenti sinistri stradali. Le misure odierne rappresentano il frutto di un lavoro costante della Procura di Torre Annunziata con la Guardia di Finanza, che ha consentito di svelare un sistema di falsi incidenti stradali o di alterazione di quelli realmente accaduti, allo scopo di ottenere indebiti risarcimenti dalle compagnie assicurative. Con il gruppo di soggetti stabilmente associati, si è scoperto anche un vasto coinvolgimento, a vario titolo, di numerosi soggetti, tra cui, periti, avvocati, carrozzieri e falsi testimoni In specie, il quadro indiziario ricostruito ha consentito di mettere in risalto come il capo di questa compagine delittuosa fosse Verde Salvatore (già sottoposto peraltro alla custodia carceraria nell’ambito della surrichiamata operazione), titolare di un’agenzia di consulenza di Boscoreale attorno alla cui attività professionale è nato il gruppo criminale. Questi, facendo del suo studio la base operativa per l’associazione e avvalendosi del supporto qualificato di un esperto del settore, utilizzava anche propri agenti sul territorio; i quali, sulla scorta delle sue direttive e delle sue indicazioni, reclutavano la clientela interessata al loro illecito business che, in cambio di una consistente parte dei profitti illeciti derivanti dalle condotte truffaldine (secondo una sorta di tariffario predeterminato), concordava una falsa versione dei fatti sui sinistri stradali, mettendo a disposizione dell’organizzazione le proprie autovetture o i propri motocicli. Tali procacciatori d’affari, alcuni dei quali con una lunga militanza delinquenziale, si occupavano innanzitutto di ritirare, dai legittimi proprietari compiacenti, i veicoli, che venivano condotti poi presso alcune carrozzerie colluse ubicate nei comuni di Boscoreale e Scafati, ove si provvedeva, in maniera conforme alle dinamiche del presunto incidente, a danneggiarli materialmente o a sostituirvi parti integre con altre incidentate. Gli stessi accoliti curavano anche la predisposizione di tutto il carteggio necessario all’istruttoria per una artefatta rappresentazione della realtà finalizzata all’ottenimento dell’illecito indennizzo, indirizzando le necessarie pratiche di consulenza verso periti compiacenti; procurando documentazione fittizia (foglio di circolazione, carte d’identità, patenti, certificati medici o similari attestazioni sanitarie) e ingaggiando in certi casi anche falsi testimoni. Nel corso delle certosine e approfondite indagini è emersa anche la condotta favoreggiatrice, a beneficio di Verde Salvatore, posta in essere da due finanzieri e dall’avv. Varcaccio Garofalo Ivo, già sottoposto a misura cautelare custodiale nell’ambito del procedimento penale della Procura della Repubblica di Roma. Anche indagando nei confronti di costoro, la Guardia di Finanza del Gruppo di Torre Annunziata ha proceduto con attenzione, scrupolo e serietà, giungendo a raccogliere elementi probatori nei confronti degli appartenenti al loro Corpo che si sono comportati con slealtà.
Giuseppe Cordova