Da un lato continuano a incassare soldi comunali. Dall’altro non hanno mai cacciato un euro di Tari. Chiunque vorrebbe trovarsi nei panni degli avvocati Gaetano e Vincenzo Pastena. Nel 2017 la società proprietaria del Castello di Casapozzano, riconducibile alla famiglia, ha aperto un contenzioso con l’Ente. Secondo il gruppo Pastena l’importo da versare per la tassa sui rifiuti conteggiato dall’amministrazione locale non sarebbe “congruo”. I legali sostengono infatti che in quanto sito storico-architettonico dovrebbero essere applicate tariffe più basse.
Non spetta a noi stabilire chi ha ragione e chi ha torto. Ma dalla ricostruzione della vicenda salta agli occhi che, al di là della quantificazione dell’importo, i titolari del Castello di Casapozzano dal 2010, anno della sua apertura come struttura ricettiva e di ristorazione, al 2017 non hanno mai pagato la Tari. Erano evasori totali. Sconosciuti al Fisco. I furbacchioni, per usare un eufemismo, sono stati scovati proprio nel 2017 in seguito ad una verifica del personale dell’ufficio tributi e dei vigili urbani guidati dal comandane Gradinetta (nella foto durante un’esibizione teatrale, è un ottimo attore). Ed è stato proprio dopo il blitz del capo della polizia che è scoppiato il caso (di cui però le passate gestioni amministrative non si sono mai occupate). La sciabolata di Gradinetta ha squarciato il velo dell’ipocrisia.
A rendere ancora più grave la posizione dei Pastena e degli altri soci (tra cui si dice figuri anche la famiglia Damiano) è l’omissione commessa al momento dell’apertura dei locali. I titolari avrebbero dovuto denunciare l’inizio attività al Suap. Cosa che hanno fatto. E contestualmente erano tenuti a comunicare all’ufficio tributi i metri quadrati utilizzati per l’attività ricettiva e di ristorazione. Cosa che invece non hanno fatto. Per questo erano sconosciuti al Fisco. E quindi evasori totali. Al danno si aggiunge la beffa. Gli ortesi ne subiscono ogni giorno da decenni e con l’amministrazione Villano la musica non è per nulla cambiata. Gli avvocati Gaetano e Vincenzo Pastena intascheranno altri 3.700 euro per un incarico professionale ottenuto dal Comune di Orta di Atella. Con una mano prendono. Con l’altra non danno. Come si dice dalle nostri parti “non posano mai”.
E l’assessore Maria Grazia Zagaria cosa fa? Da agosto Campania Notizie chiede il suo intervento. E lei non ha fatto altro che lavarsi pilatescamente le mani chiedendo una ricognizione della situazione tributaria dell’Ente. Ma quanto ci vuole per imporre ai proprietari di megastrutture come il Castello e il centro commerciale “Fabule” (altri evasori) di pagare la Tari? E il consigliere comunale Anna Castelli, sostenitrice dell’assessore, perché tace e acconsente? È forse in altre faccende affaccendata con i colleghi Nando D’Ambrosio e Salvatore Del Prete, suo compagno di banco in assise? Probabilmente sì. Da un bel po’ i due esponenti di Campania Libera (ancora per poco) sono diventati i suoi principali interlocutori politici e amministrativi. Chissà perché… Non è che qualcosa bolle nelle pentole dell’Urbanistica e del Personale?
Mario De Michele