Il Parma di Donadoni, imbattuto dopo cinque gare, blocca la Juventus al Tardini, e i bianconeri restano indietro al Milan, -1, seppur con una partita in meno. Ma sulla gara pesano moltissimo, a parte l’abulia degli ospiti nel primo tempo, le decisioni di Mazzoleni su tre rigori negati che hanno scatenato la bagarre durante la gara, e una mezza rissa dopo il fischio finale, all’ingresso degli spogliatoi.
Tre gli episodi contestati in area. Al 18′ st su Giaccherini, ed e’ sembrato fallo netto, al 26′ su Giovinco, e pure e’ sembrato fallo da fischiare, al 48′ su Pirlo, ed e’ sembrata giusta la decisione dell’arbitro, ma che ha fatto infuriare Conte. Episodi che alla fine sembrano dunque equilibrarsi cosi’ come il risultato stabilito dal campo, in cui alla netta superiorita’ della Juventus, per costruzione del gioco e per numero di occasioni, per altro mai gestite con la dovuta cattiveria dalle punte bianconere, si e’ contrapposta una buonissima vena difensiva dei crociati, capaci di far toccare su tiro un solo pallone all’ex Buffon (ed era fuori dallo specchio), ma bravi a rallentare l’azione degli ospiti e a lasciare pochissimo spazio. Ma quello che ha stupito e’ stata la lentezza del gioco della formazione di Conte, un 5-3-2 che se avesse giocato in velocita’, sfruttando la superiore caratura tecnica della formazione, avrebbe forse raccolto quei tre punti che era venuta a cercare in Emilia per riprendersi la vetta del campionato. La partita era cominciata col preludio del tributo del Tardini a Hernan Crespo, che forse andra’ a svernare in India, e col siparietto di Donadoni che, nella seconda partita casalinga della sua breve gestione, aveva sbagliato andandosi ad accomodare sulla panchina della Juve. Poi, al 5′, sulla punizione di testa di Pirlo il perfetto stacco di testa di Chiellini ha fatto stampare la palla sulla base del palo destro di Pavarini. Tre le occasioni, sfruttate senza convinzione dal pur mobilissimo Vucinic, e poi da Matri, smarcato da un uno-due dello stesso Vucinic, si e’ allungato un po’ troppo la palla in area venendo bloccato dall’uscita coraggiosa di Pavarini. Al 5′ st il primo brivido per Buffon. Giovinco, che alla ‘sua’ Juve ha fatto 4 reti in tre gare tra cui quella dell’ultima sconfitta bianconera in campionato, il 15 maggio 2011, liberato al tiro da Morrone ha caricato bene il sinistro, ma la palla e’ stata deviata in angolo da Chiellini, e Buffon per sicurezza e’ andato a tuffarsi. Restera’ l’unica parata della sua serata, tra qualche fischio del pubblico che pure lo amo’ come Crespo. Al 18′ il fallo in area di Biabiany su Giaccherini e’ parso nettissimo, ma l’arbitro ha detto no con convinzione. Poco dopo fuga di Giovinco per scavalcare Buffon. Dalla linea del fondo ha crossato e Barzagli ha deviato in angolo, rischiando l’autorete. Al 26′ l’altro episodio contestato. Giovinco con un colpo di tacco si e’ liberato di Barzagli che, con le mani, e’ parso spingere sulla schiena il molto piu’ piccolo Giovinco, che e’ stramazzato al suolo. Mazzoleni ha fischiato non il rigore, ma il fallo di mano a terra dell’attaccante parmigiano. A quel punto la Juve si e’ mossa con piu’ convinzione. Si e’ visto un bel tiro di Pirlo, un colpo di testa schiacciato malissimo da Vucinic, una grande parata di Pavarini su Giaccherini, e poi il colpo di coda di Pirlo al 48′: il fantasista e’ parso accentuare nettamente la caduta dopo un contatto pressocche’ inesistente alle spalle di Santacroce. Enormi le proteste, non solo sue, implacabile l’arbitro. Il Parma si gode una serata di gloria, la Juve recrimina al contrario rispetto al solito cliche’: ”Hanno paura di fischiare rigore per noi”, e’ stata la postilla di Antonio Conte. Un concetto alla base del parapiglia scoppiato dopo il fischio finale. Sedato per altro molto in fretta.