Nell’ambito del precesso a carico di Luciano Cantone, uno degli ex proprietari del ‘Bingo Boys’ di Teverola, sono emersi nuovi dettagli in merito alla gestione che sarebbe stata sotto il controllo del clan dei casalesi. Particolare questo emerso dai verbali delle ultime dichiarazioni del pentito Nicola Schiavone, figlio del boss Francesco detto ‘Sandokan’, rilasciate durante un interrogatorio alla presenza del maresciallo dei carabinieri Cante.
La deposizione del maresciallo dei carabinieri, ieri mattina, nell’aula del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, è durata circa un’ora o poco più. Un’ora per ricostruire la vera proprietà del centro Bingo di Teverola che per la Procura Antimafia era nelle mani del clan Schiavone, in particolare in quelle di Massimo Russo, fratello del boss Giuseppe Russo detto O’Padrino di Casal di Principe.