Sono ben 41 le persone che salvate dalla prescrizione nell’ambito del processo sul Consorzio Unico di Bacino (Cub), il mega-ente dei rifiuti in cui confluirono nel 2008 i sette consorzi di bacino intercomunali delle province di Napoli e Caserta. Una struttura che, secondo gli inquirenti, in pochi anni, grazie a promozioni facili e sprechi di denaro pubblico, ha accumulato debiti su debiti finendo in liquidazione appena nel 2010; da allora sono rimasti in carico al Cub oltre 1000 lavoratori tra Napoli e Caserta, senza stipendio e mai ricollocati.  Tra i “fortunati” figurano anche  Nicola Cosentino e Nicola Ferraro. I reati in questione, infatti, sarebbero stati consumati tra il 2009 ed il 2010.  Ecco i nomi per i quali le ipotesi di reato sono prescritte: Michele Benincasa, Angelo Morcone, Giorgio Montanaro, Carmine Scialdone, Edgardo Ursomando, Francesco Griffo, Francesca Guadagno, Francesco Guida, Elpidio Martucci, Gaetano Pannone, Marco Parente, Paolo Bosco, Marco Alfieri, Mario Tessitore, Nicola Vitolo, Giovanni Berti, Salvatore Cepparulo, Francesco Di Guida, Gelsomina Crisci, Stefano De Angelis, Maria Teresa De Lucia, Giovanni Campochiaro, Alessandro Diana, Anna Ripoli, Walter Vernucci, Vincenzo Ascione, Andrea Pelella, Teresa Di Stasio, Maurizio Bologna, Antonio Pisaturo, Marcello Vitelli, Sergio Brandi, Giuseppe Trepiccioni, Giancarlo Miranda, Antonio Fasulo, Valentino Ferraro, Amalia Cristillo, Augusto Tedeschi e Orlando Di Lillo. Trentotto persone, tra ex cui sindaci, professionisti e imprenditori, sono stati invece rinviati a giudizio dal gup del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Nicoletta Campanaro per reati di truffa, abuso di ufficio, peculato e voto di scambio.

 

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