Da un lato il taglio del nastro asilo nido comunale in via Don Mazzolari a Sant’Arpino alla presenza del sindaco Giuseppe Dell’Aversana, dell’assessore Salvatore Lettera e del consigliere regionale Stefano Graziano. Dall’altro l’inaccettabile abolizione di un servizio essenziale per le famiglie. Da quest’anno grazie al “grande impegno” di Loredana Di Monte, delegata alla Pubblica istruzione, addio allo scuolabus. La motivazione finta sempre la stessa: non ci sono soldi nella casse del Comune. La causa vera è la poca dimestichezza amministrativa, per non dire altro, del componente rosa della giunta. Finora la Di Monte ha brillato per inadeguatezza. La decisione di “rottamare” il pulmino ne è la conferma irrefutabile. Erano una quarantina gli alunni che usufruivano del trasporto scolastico comunale. Per circa la metà il servizio era gratuito perché esenti per reddito. I genitori di tutti gli altri versano 23 euro al mese. Un costo abbordabile a fronte di un servizio utilissimo, in qualche caso indispensabile. Al punto che in molti hanno dovuto ripiegare sul trasporto privato ben più caro.

Non contenta dei danni arrecati scientificamente al mondo scolastico l’assessore alla Pubblica istruzione ha anche disposto l’aumento di un euro del costo del blocchetto della mensa scolastica per i bambini della materna. Insomma la Di Monte sta facendo disastri. Un consiglio al sindaco Dell’Aversana e alla maggioranza: fermatela finché siete in tempo! Lo diciamo nel vostro interesse e soprattutto di quello dei cittadini. Una nota a margine se la merita l’ineffabile Iolanda Boerio. In merito all’asilo nido inaugurato ieri (7 dicembre) il consigliere di opposizione si è messa a pontificare criticando l’iniziativa. Beh, cosa dire? Una come la Boreio che dal 2008 al 2013 è stata la ventriloqua dell’ex sindaco Eugenio Di Santo dovrebbe tacere per sempre.

Mario De Michele

 

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