Dovrei parlare dell’inaugurazione dei primi lotti del Piano per gli insediamenti produttivi di Casapesenna. Ho scelto di non farlo. Se vi va guardatevi le video interviste pubblicate al termine dell’articolo. Ritengo sia più giusto cogliere l’occasione per ragionare su altro. Anzi su un altro. Su Marcello De Rosa. All’indomani delle elezioni del 2014 il sindaco fu triturato dalla macchina del fango. Quella alimentata dalla benzina del sospetto e della diffamazione. Per alcune intercettazioni pubblicate in anteprima (si sa come) da un solo quotidiano fu appiccano l’incendio della demonizzazione. De Rosa divenne com’è d’incanto un bandito, un colluso, un camorrista. I soliti professionisti dell’Antimafia, che mangiano sulla finta lotta ai clan, lo misero alla gogna pubblica. Qualche giornalista semianalfabeta, potrei togliere anche il semi, salì sul piedistallo per impartire lezioni di moralità e legalità. Aveva la memoria corta. Mentre accusava il primo cittadino di essere un filo-Casalese dimenticava i suoi numerosi e ben retribuiti servigi a Nicola Cosentino e Antonio Magliulo. Solo per fare due nomi. L’elenco è lungo. Apro parentesi. Il fratello non molto tempo fa ha accompagnato un imprenditore a sparare un immigrato. Che bella gente!
Poi c’erano, e ci sono ancora, giornaliste bramose di scorta e interessate per motivi familiari al futuro politico-amministrativo di Casapesenna che sbraitarono e gridarono allo scandalo. Alcuni esponenti spudorati di associazioni anticamorra si scagliarono contro De Rosa scordando, anche loro smemorati, di avere cimiteri di scheletri nell’armadio. Ci fu un crescendo di invettive, attacchi, scudisciate. Una vomitata di infamanti accuse. Una macelleria personale. Purtroppo per loro il tempo è galantuomo. E le bugie hanno le gambe corte. Il 2018 volge al termine. Nella prossima primavera Casapesenna tornerà al voto. L’attuale sindaco si ricandiderà con ottime chance di rielezione.
Quel camorrista di De Rosa con la sua maggioranza in appena 4 anni e mezzo ha ordinato l’abbattimento di un immobile di proprietà della famiglia di Michele Zagaria, ha realizzato l’isola ecologica su un terreno confiscato alla camorra, ha fatto sì che i morti avessero una degna sepoltura riqualificando il cimitero, ha approvato un Piano urbanistico comunale che va incontro alle esigenze dei cittadini, ha sistemato strade, fogne e ha portato a termine altri progetti indirizzati al ripristino della legalità. La sua amministrazione comunale ha tagliato il nastro anche del Piano per gli insediamenti produttivi di Casapesenna.
Ma ho scelto di non scriverne. Oggi mi è sembrato doveroso parlare di altro. Di un altro. Di Marcello Del Rosa. È nu juorno buono.
Mario De Michele
LA VIDEO INTERVISTA A MARCELLO DE ROSA
LA VIDEO INTERVISTA A VINCENZO DE LUCA
LA VIDEO INTERVISTA A STEFANO GRAZIANO