L’iniziativa è lodevole. Non c’è dubbio. “L’Europa delle opportunità incontra Orta di Atella” in programma oggi alle 17.30 è un evento da seguire. Non sarà la solita passerella. Al tavolo dei relatori ci saranno i parlamentari Giovanni Russo e Fabio Di Micco, il consigliere regionale Mary Muscarà e il componente pentastellato nell’assise comunale Vincenzo Russo. Politici puliti e competenti. Quello che lascia l’amaro in bocca è la location: il Castello del Borgo di Casapozzano. Il posto è suggestivo, per carità. Ma i titolari della struttura sono degli evasori totali. La società che detiene lo stabile, magnifico sotto il profilo storico-architettonico, è amministrata dall’avvocato Vincenzo Pastena. Forse presi dagli affari d’oro i proprietari hanno commesso una serie omissioni e irregolarità tributarie. Dall’apertura dell’attività commerciale che si basa su un ristorante e sale per cerimonie e convegni non hanno mai versato un euro di Tari nelle casse comunali. Il taglio del nastro risale al lontano 2012. La prima violazione normativa riguarda la mancata autodenuncia all’ufficio tributi. Quando si apre un’attività (ma l’obbligo è esteso a tutti) è necessario comunicarlo al Comune per l’inserimento a ruolo delle tasse da pagare annualmente. I “padroni” del Castello non l’hanno fatto. Per colpa loro fino a circa 3 anni fa erano sconosciuti al Fisco.
Poi con estremo ritardo l’amministrazione comunale, gestione Mozzillo, dispose nel 2015 il censimento tributario. In quel periodo la società a cui appartiene il Castello fu beccata dai vigili urbani e dai dipendenti degli uffici preposti. Venne a galla che i titolari avevano omesso di presentare l’autodenuncia ai fini fiscali per l’inizio dell’attività e che dal 2012 evadevano la tassa sui rifiuti. Da un paio di anni è in atto un contenzioso tributario. L’amministratore delegato Vincenzo Pastena ha contestato l’ammontare della cartella esattoriale. A confermare lo status di evasore totale è stato lo stesso avvocato Pastena nel corso di un recente incontro (con testimoni) al municipio con il sindaco Andrea Villano.
Toccando il caso Tari il rappresentante della società evidenzia al primo cittadino che il Castello essendo un bene di rilevanza architettonica sarebbe soggetto a una tassazione speciale. Dovrebbe pagare meno rispetto alle tariffe fissate dal Comune. Villano, con i suoi soliti toni accomodanti, gli risponde: “va bene, paga la somma versata il primo anno poi verranno verificate eventuali decurtazioni”. Una richiesta ragionevole. Ma il sindaco viene gelato dalla replica di Pastena. L’avvocato ammette davanti a tutti che l’impresa da lui rappresentata non ha mai pagato la Tari. Per una volta Villano si veste di autorità e dice: “Ah bravo, allora devi pagare!”. Allo stato quindi i titolari del Castello di Casapozzano sono evasori totali. Per fortuna nel corso di questi anni c’è stato un atto interruttivo della prescrizione. Altrimenti l’avrebbero fatta franca. Dall’apertura dell’attività commerciale ad oggi Pastena e company devono sborsare circa 300mila euro. Almeno stando ai calcoli dell’ufficio tributi comunale. L’intero importo è stato finalmente messo a ruolo dall’amministrazione ortese.
Non per autocelebrazione ma ci sembra giusto ricordare che fu Campania Notizie a sollevare il caso. Dopo la nostra campagna stampa l’assessore alle Finanze e al Bilancio Maria Grazia Zagaria scese dalla Luna per mettere piede sul pianeta Terra. E chiese una relazione al responsabile dell’ufficio tributi e a quello del Suap per conoscere la posizione tributaria di tutte le attività produttive presenti sul territorio. Dalla ricognizione sono emerse le irregolarità dei titolari del Castello. C’è da dire che sempre grazie a Campania Notizie il Fabulae si è invece messo in regola sotto l’aspetto tributario. I proprietari del centro commerciale hanno onorato tutte le cartelle esattoriali. Per una volta, ce ne duole, non possiamo criticare la famiglia Damiano. Hanno fatto una cosa “buona”.
Ritorniamo all’evento dei 5 Stelle. La manifestazione è commendevole. La location è sbagliata. Ma non sarebbe giusto e corretto incolparli. È domenica. Il municipio e gli edifici comunali sono chiusi. Nessun altro spazio disponibile. Orta di Atella non offre tanto. C’è di fatto solo il Castello. Ma i titolari devono mettersi l’anima in pace. E pagare la Tari. Arretrati e interessi compresi. Caro avvocato Vincenzo Pastena, lei lo dovrebbe sapere: dura lex, sed lex.
Mario De Michele