Cambiare tutto o tutti a casa. Consentiteci il bisticcio di parole ma è il modo migliore per descrivere l’attuale situazione politica dell’amministrazione comunale a guida Andrea Villano. Dopo sei mesi dall’insediamento la maggioranza non solo non riesce a decollare ma fa sempre peggio. Un vero e proprio disastro che nemmeno i più pessimisti avrebbero preconizzato. Uno jettatore professionista (ci viene in mente La Patente di Pirandello) avrebbe fatto meno danni di quelli che ogni giorno con spirito quasi masochistico commette la squadra di governo. Abbiamo perso il conto del numero degli autogol. Anche le cifre dei selfie hanno raggiunto picchi stellari. Ma la realtà prima o poi presenta la parcella. E il mondo virtuale, quello dei sorrisi ebeti e delle foto di gruppo, finisce nel cassonetto dei rifiuti indifferenziati. Dalla Rete alla Terra il balzo è brevissimo. Ti riportano al reale i bambini al freddo in scuole senza riscaldamenti, il ticket mensa che raddoppia, consigli comunali nulli per vizio di notifica, i Castelli (di Casapozzano) che non pagano 300mila euro di Tari, gli appalti pubblici vinti dagli amici di Nicola Iovinella “Un saluto, un sorriso”, le strade colabrodo.

Potremmo sgranare il rosario dei problemi irrisolti all’infinito. Governare una città difficile come Orta di Atella non è per nulla facile. Ci mancherebbe. Allo stesso tempo è inaccettabile che l’amministrazione comunale sia diventata una bancarella del torrone. Vicesindaci-addetti stampa-curatori di pagine Fb e consiglieri-compratori di voti che assistono al montaggio illegale degli addobbi-obbrobri natalizi con operai che scalano altezze di 20 metri senza misure di sicurezza e cestelli in metallo che ballano sulla testa di ragazzini radunati “sotto la teglia”. Una piazza morta e sepolta. Davvero pensate di aver fatto il vostro dovere resuscitandola una volta all’anno per pochi giorni? Esponenti dell’Assise, massimo organismo di rappresentanza istituzionale dell’Ente, che sorridono mentre gettano sostanze anti-blatte o puliscono le “saittelle” fieri come se avessero trasformato Orta in Barcellona. Davvero non vi rendete conto che la “pulizia” si garantisce con il contegno istituzionale. Che il sorriso è giustificato quando si risolvono le questioni straordinarie e si garantiscono i diritti elementari dei cittadini come l’igiene nei cessi delle scuole, tanto per restare in tema di pulizia.

Mentre alcuni leader di se stessi e consiglieri di maggioranza tramano per farsi i c… propri o per “sciarmare” l’amministrazione il sindaco Villano ha capito che si trova a un bivio. Quello posto all’inizio di questo mediocre articolo dettato dall’indignazione. O si cambia rotta o fine della storia. Il primo cittadino ha confidato a suoi amici strettissimi che si è rotto le scatole. Azzererà tutto e tutti. A partire dalla giunta. Che contributo danno gente come Peppe Roseto “Poltrone e Sofà”, Caterina Torromacco e Maria Grazia Zagaria? Nullafacenti dalla mattina alla sera. Presenti solo all’atto di intascare la cospicua indennità di carica. Sospeso il giudizio su Luigi Macchia finché non ci saranno i primi atti concreti sul Puc. L’unico che si salva è Luigi Di Lorenzo. Non capiamo perché Eduardo Indaco continua a tenere due piedi in una scarpa. Fa il (finto) plauso a Di Lorenzo. E nel contempo dileggia (sul serio) la maggioranza alla prima occasione che gli capita. Predilige i bar. E le trame con Raffaele Elveri e la famiglia Vozza. Che bella roba! Gli sciatori castellani e comunali non si galvanizzino. Non è la “neve” che intendono loro. “Tira” una brutta aria. Fate attenzione.

Torniamo all’operazione reset di Villano. Il primo cittadino vuole congedare quanto prima Roseto, Zagaria e Torromacco. Non sono all’altezza. E Mammolo in fatto di centimetri, pardon millimetri, è un esperto. Non hanno prodotto nulla. Solo un “danno politico-erariale” per il Comune che ha già sborsato migliaia di euro per sfamarli. Chi prenderà il loro posto? Pescherà nel mondo delle professioni. Stavolta però sceglierà in base ai curricula e ai meriti sul campo. Senza imposizioni politiche o veti. Chiederà un anno di totale autonomia per tappare i buchi di una barca che fa acqua (Elveri, non si agiti) da tutte le parti. E che da qui a poco è destinata ad affondare. Com’è giusto che sia la colpa sarebbe principale sarà la sua. Ha commesso una marea di errori. Ma ora stanco del tiro al piccione

In caso di niet da parte della sua maggioranza Villano farà una cosa semplice semplice. Getterà la spugna. Tutti a casa. Si torna al voto. La lettera di dimissioni è già pronta. Tramate gente. Tramate. O tremate?

Mario De Michele

 

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