Avevamo intuito che la situazione della Ecoatellana Multiservizi fosse ingarbugliata ma non fino a questo punto. Dopo il termine ultimo del 31 dicembre 2018 per prendere un qualsiasi provvedimento in merito alla ditta che forniva manutenzione in vari settori nel comune di Sant’Arpino, quelli che ormai sono gli ex dipendenti si trovano in una situazione di stallo. Vagano in una sorta di limbo che al momento non vede vie d’uscita. A oggi, 12 gennaio, non sanno ancora quale sarà la loro sorte. L’amministrazione comunale santarpinese continua a dare rassicurazioni che a ogni giorno che passa hanno sempre più il sapore dell’ennesima presa in giro. Il 1 gennaio 2019 il Comune di Sant’Arpino ha affidato i servizi precedentemente gestiti dalla Multiservizi a diverse ditte private: manutenzione del verde, dell’illuminazione pubblica e degli immobili comunali (cliccate sul link in calce all’articolo per i dettagli degli affidamenti).

Tutto risolto quindi per i 14 ex dipendenti della società? Possono dormire sonni tranquilli? Ma nemmeno per sogno. La vicenda è quanto più lontana dall’essere tranquilla e risolta. Dal momento che è scaduto il termine del 31 dicembre 2018 gli ex dipendenti hanno perso i diritti derivanti dal precedente contratto e dovranno essere assunti con contratti ex novo dai privati. Non si tratta più di passaggio di cantiere ma di licenziamento e assunzione. Con conseguente rischio, la principale preoccupazione dei lavoratori, di essere mandati di nuovo a casa (stavolta senza appello) allo scadere degli appalti. Un’ipotesi più che legittima e concreta.
Quella vissuta dai lavoratori della società viene da lontano. Andiamo per ordine: dal 2005, anno di istituzione della Ecoatellana Multiservizi, società partecipata di cui è unico socio il Comune di Sant’Arpino, al 2012 tutto procede regolarmente. Il comune approva i bilanci d’esercizio in cui sono ovviamente previste le somme da destinare alla ditta per i servizi offerti. Però dal 2013 in poi iniziano ad arrivare i problemi. Nei bilanci non vengono più approvati gli esborsi da destinare alla partecipata. Stessa cosa per il 2014 e 2015. E il tutto è motivato dalla contestazione dell’Ente in merito alle somme richieste: la società afferma di vantare un credito complessivo pari a 1.378.935,00 euro per fatturazioni emesse e da emettere che il Comune in buona parte non ha riconosciuto e si è quindi reso indisposto al pagamento. Ne nasce una controversia che si protrae nel tempo. Fino al 2017 la società accumula debiti su debiti a causa dei crediti che continuano a restare insoluti. Nel mese di maggio dello stesso anno arriva un svolta clamorosa quanto incomprensibile: l’amministratore della partecipata smentisce quanto sostenuto fino a dicembre del 2016, ovvero il credito di quasi 1milione e 400mila euro, dichiarando un credito di poco più di 400mila euro. Facendo perdere definitivamente quasi un milione alla Multiservizi.

La situazione si complica ulteriormente e la società, ormai non più in condizioni di risollevarsi, in data 29 giugno 2017 viene messa in liquidazione. E’ l’inizio del calvario per i dipendenti. Trascorre un anno e mezzo e si va avanti a singhiozzi tra innumerevoli promesse disattese senza che ne’ amministrazione controllata della partecipata (gestita dall’Ente, altra anomalia) ne’ il Comune trovino un’adeguata soluzione. “Il sindaco Dell’Aversana e i rappresentanti sindacali – affermano i lavoratori – si sono seduti a un tavolo di contrattazione in data 20 novembre 2018. L’incontro si è concluso con una presa d’impegno e a reincontrarsi prima dello scadere del 31 dicembre. Accordo sottoscritto da entrambe le parti. Tuttavia, lamentano gli operai, di altri incontri non ce ne sono stati e nemmeno si trova il documento sottoscritto dalle parti”. E aggiungono: “L’ultima umiliazione è stata quella di vedere una moto spazzatrice per le strade di Sant’Arpino, il cui noleggio è pesato per 14.000 euro sulle casse comunali, restare inattivi e attualmente senza retribuzione”. Insomma dal sindaco Giuseppe Dell’Aversana l’ennesimo schiaffo alla dignità dei lavoratori. Perché non ha provveduto in tempo? E poi saremmo noi di Campania Notizie a impedire l’assunzione degli ex dipendenti della Multiservizi. Non c’è limite alle bugie.

Luigi Viglione

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