Ne siamo certi. La guerra tra Raffaele Villano e Adele Ferrante avrà clamorosi strascichi non solo sul piano amministrativo ma anche, e forse soprattutto, penale. Lui, responsabile delle Politiche del territorio, ha autorizzato lo scorso 26 novembre la realizzazione di un centro commerciale con marchio Conad. Lei, capo dell’ufficio tecnico comunale, prima ha bloccato il procedimento, poi lo ha bocciato. Poi è intervenuta la “politica”. Per trenta giorni a partire dal 21 dicembre la Ferrante è stata sospesa dal servizio perché indagata nell’inchiesta sugli abusi edilizi ad Orta di Atella. Mentre da qualche giorno Villano, cugino del sindaco, grazie a un’ordinanza vicesindacale (quindi illegittima) è stato nominato responsabile ad interim dell’Utc. Il provvedimento è stato sottoscritto da Peppe Roseto “Poltrone e Sofà” che per non perdere lo stipendio di 1.200 euro netti al mese firmerebbe anche sulla carta da parati e su quella igienica.
L’ingegnere Villano ha dato l’ok alla richiesta avanzata da Ferdinando De Fenza, legale rappresentante della P.DF Supermercati Srl, per la ristrutturazione edilizia – riportiamo testualmente – con accorpamento di unità immobiliari e cambio di destinazione d’uso con passaggio da commerciale per la esposizione e vendita della produzione delle attività artigianali a commerciale per la vendita a dettaglio, a fini della realizzazione di una media struttura di vendita di prodotti alimentari e non, con annessa area bar. La struttura, ubicata in via Troisi n. 8 ad Orta di Atella all’interno del Parco Quadrifoglio e realizzata dall’imprenditore Francesco Cennamo, avrebbe dovuto ospitare un centro commerciale Conad.
Per dire chi ha ragione tra Ferrante e Villano basterebbe ricorrere a quello che i giuristi definiscono “bonus, prudens et diligens pater familias”, cioè il buonsenso del padre di famiglia. Basta una domanda per stabilire chi sta dalla parte del torto come direbbe Brecht: è mai possibile autorizzare l’apertura di un centro commerciale in un immobile abusivo? Chiunque risponderebbe: è pazzesco. Ad Orta di Atella invece da anni si assiste a di tutto e di più. L’attuale capo ad interim dell’ufficio tecnico nella corrispondenza interna con la Ferrante (pubblichiamo alla fine dell’articolo tutti gli atti) sostiene che la “verifica di legittimità è applicabile soltanto agli interventi eseguiti in base a titoli abilitativi edilizi annullati”. C’è invece una giurisprudenza unanime che ha stabilito il contrario. La verifica di legittimità in base al Puc e al regolamento edilizio comunale si effettua per tutti gli edifici presenti nella zona Cc (zona edifici da demolire). Altrimenti non avrebbe senso parlare di “verifica di legittimità” se non si effettuano i controlli. Peraltro la verifica di legittimità sulla zona in questione fu avviata dall’Utc ma non si è mai completata soltanto perché il fascicolo fu sequestrato dagli inquirenti quando si aprì l’inchiesta sugli abusi edilizi. Non c’è alcun dubbio che se le carte fossero state nella disponibilità dell’ufficio anche quei permessi sarebbero stati annullati.
Dando per buona l’interpretazione sui generis di Raffaele Villano anche il Parco Polar sarebbe in regola. Follia pura. In riferimento alla Scia presentata dalla P.DF Supermercati Srl il funzionario comunale scrive, testuali parole: ““Non risulta oggi possibile procedere con l’annullamento d’ufficio dei predetti titoli autorizzativi in quanto il potere dell’autotutela può essere esercitato entro il limite massimo di 18 mesi dal momento dell’adozione del provvedimento di autorizzazione, termine abbondantemente spirato nel caso di specie”. Anche in questo caso l’esegesi normativa del responsabile ad interim dell’Utc è per così dire visionaria. Punto primo. Si è mai visto che una Scia può “condonare” una licenza irregolare? Punto secondo. Pur volendo restare sul piano interpretativo di Villano, che ribadiamo appare campato in aria, il responsabile delle Politiche del territorio dovrebbe sapere che la norma riguardante le Scia introdotta nel 2015 prevede (questo è vero) che esse non si possono più impugnare decorsi i 18 mesi dalla data del protocollo. Ma Villano dimentica che il Consiglio di Stato ha ribadito in più occasioni che il termine vale per tutte le Scia presentate prima del 2015.
Infine facciamo una valutazione politico-giudiziaria. Il tanto “incriminato” Puc prevede l’abbattimento di circa 2500 abitazioni, tra cui proprio il Parco Quadrifoglio, mentre con “il metodo Villano” ci sarebbe una sanatoria totale. Con un colpo di spugna ad Orta di Atella non ci sarebbero più immobili abusivi. Se è così, pardon, abbiamo scherzato. Lo diciamo anche alla magistratura.
Mario De Michele
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