In gergo tecnico è solo un “primo esame sommario della fase cautelare”. Ma in sostanza il Comune di Orta di Atella ha subito un gancio destro in pieno volto nel primo round della battaglia legale contro la P.DF Supermercati s.r.l. Pomo della discordia l’apertura di un centro commerciale Conad. Le motivazioni alla base dell’ordinanza del Tar (emanata lo scorso 31 gennaio) sulla richiesta di sospensiva presentata dalla ditta possono diventare per certi versi una pietra tombale sulla disputa tra ente locale e azienda. Non tutto è perduto, questo sì. Anche perché il Comune nella prima fase del match non si è costituito in giudizio (sic!). I round decisivi ora si disputeranno nel merito. E l’amministrazione griffata Andrea Villano ha la possibilità di correre ai ripari. Certo è che il Comune parte in svantaggio. Però ci sono i margini per ribaltare la situazione. La struttura dovrebbe sorgere nel Parco Quadrifoglio. L’area, ricadente in via Troisi n. 8, è interamente abusiva. Sulla scorta di un permesso a costruire ottenuto dalla ditta P.DF Supermercati Srl il centro commerciale prenderebbe vita in una costruzione industriale-artigianale realizzata dall’impresa Cennamo Costruzioni di Francesco Cennamo, indagato nell’inchiesta sugli abusi edilizi ad Orta di Atella.
L’immobile si trova in una zona del Puc che non consente l’apertura di esercizi di vendita al dettaglio con una superficie superiore a 250 metri. Il centro Conad occuperebbe invece un’area di gran lunga superiore in violazione anche delle disposizioni dello Strumento di intervento per l’apparato distributivo (Siad). Tuttavia le motivazioni dell’ordinanza dei giudici amministrativi pubblicate ieri (25 luglio), pur riferite alla sospensiva contro il diniego alla richiesta di cambio di destinazione d’uso e al rilascio del certificato di agibilità, toccano anche questioni di merito. Il Tar rimarca, ad esempio, che “il provvedimento di autotutela dei precedenti titoli edilizi, avviato con atto prot. 15715 del 12 settembre 2011, non risulta concluso, e, pertanto, i predetti titoli devono ritenersi all’attualità ancora validi ed efficaci”. Un punto cruciale in vista dei prossimi round giudiziari. Su questo terreno si è consumata la rottura nell’Ufficio tecnico comunale tra l’allora capo Adele Ferrante e Raffaele Villano, responsabile delle Politiche del Territorio, cugino del sindaco. Ricapitoliamo. Alle fine del novembre 2018 l’ingegnere Raffaele Villano, autorizza la costruzione del supermercato.
La Ferrante prima sospende il procedimento, successivamente lo boccia. Il responsabile dell’Utc, poi congelato e sostituito ad interim dallo stesso Raffaele Villano, rileva che con il varo del Puc è stata esaminata la problematica relativa all’esistenza di innumerevoli permessi rilasciati in contrasto con le norme del Prg vigente all’epoca della concessione della licenza. Lo strumento urbanistico individua le aree classificate con la sigla “Cc”, zona mista di riqualificazione urbanistica ed ambientale. In altre parole l’edificio è abusivo. E in base al Puc rientra tra quelli che vanno abbattuti. Uno dei motivi alla base del diniego della Ferrante si riferisce alla necessità di svolgere ulteriori accertamenti sulla legittimità urbanistica del permesso di costruire rilasciato alla P.DF Supermercati.
Ed è proprio questo, secondo il Tribunale amministrativo, il punto debole del provvedimento adottato dall’allora capo dell’Utc. “Il predetto provvedimento oggetto di impugnazione – scrivono i giudici – si fonda sul mero presupposto di sviluppare ulteriori accertamenti circa la compatibilità urbanistica dei precedenti titoli, tenuto conto in particolare che, qualora l’amministrazione avesse ritenuto di dover effettuare la verifica di legittimità sull’immobile avrebbe dovuto previamente effettuare tale verifica e poi adottare gli atti conseguenti”. Perché gli ulteriori accertamenti di cui parla la Ferrante non sono stati effettuati? Semplice: quando scattò l’inchiesta sul boom edilizio gli atti furono sequestrati dalla magistratura. Senza documentazione l’Utc non ha potuto adottare nessuna misura in autotutela. I giudici giustamente hanno deciso in punto di diritto e hanno accolto il ricorso della P.DF Supermercati. Provvedimento di diniego sospeso e 60 giorni concessi al Comune di Orta di Atella per “rideterminarsi sull’istanza della ditta”.
In poche parole l’ente locale deve accogliere la richiesta della società. Nel frattempo l’amministrazione comunale ha nominato un avvocato. Se non lo avesse fatto avremmo chiesto l’intervento i corpi speciali delle forze armate. L’udienza per la discussione del ricorso nel merito si terrà il prossimo 30 ottobre. Sarà un round fondamentale. Un altro successo della P.DF Supermercati farebbe soffiare con forza il vento della vittoria a favore della ditta. Al Comune non resterebbe che ricorrere al Consiglio di Stato con una percentuale di esito positivo molto bassa.
Mario De Michele