Premessa: crediamo nella magistratura. Però la piena fiducia, ben riposta in pubblici ministeri e giudici che fanno tutti i giorni il proprio dovere, non ci esime dall’esprimere grande rammarico, misto a incredulità, quando per un motivo o per un altro, a volte comprensibile a volte no, persone coinvolte fino al collo in clamorosi scandali la fanno franca grazie all’arma della prescrizione. Uno dei “casi giudiziari” che resterà nella storia (non c’è esagerazione) riguarda Nicola Iovinella (nella foto forse segnaletica in alto a sinistra). Il geometra, molto più bravo a contare soldi che a scrivere in italiano (questo sconosciuto!) è coinvolto nella maxi indagine sugli abusi edilizi ad Orta di Atella condotta da Patrizia Dongiacomo. Il pm ha presentato al gup la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 63 persone. Spiccano i nomi degli ex sindaci ortesi Angelo Brancaccio e Giuseppe Mozzillo e del consigliere comunale di maggioranza Raffaele Elveri. Tra gli imprenditori figurano personaggi noti come i fratelli Aprovitola e i Ciccarelli dell’Ital Casa Immobiliare. Per i ruoli ricoperti ci sta che Brancaccio e Mozzillo debbano rispondere di reati collegati ai danni urbanistici arrecati al territorio. Ma non significa che siano colpevoli a prescindere. Così come è giusto puntare l’indice, sempre con la presunzione di innocenza, verso i costruttori che hanno intascato decine di milioni di euro negli anni del sacco della città.
I DEVASTATORI DEL TERRITORIO E I SERVITORI DI BRANCACCIO
Di contro è naturale, oltre che d’obbligo, chiedersi come sia possibile che, pur non avendo l’età (erano giovanissimi e fuori dai giochi politici negli anni del boom edilizio) gli ex assessori Eduardo Indaco, Eleonora Misso e lo stesso Elveri, solo per fare qualche nome, rischino di finire sotto processo, mentre gli allora dominus dell’Utc Nicola Arena e Nicola Iovinella non corrono alcun pericolo. I due geometri si sono salvati grazie alla prescrizione. Pazzesco. Basta dare un’occhiata fugace ai permessi di costruire e alle denunce di inizio attività concessi quando è nata “Orta 2”. Serve poco tempo. Se prendessimo in esame il triennio 2005-2007 noteremmo subito che i due firmatari habitué sono Arena e Iovinella. Centinaia di licenze e Dia illegittime, poi annullate. Desta clamore la mancata presenza tra gli indagati di altri tecnici famigerati. E soprattutto l’assenza di un nome sulla bocca di tutti: Salvatore Del Prete, alias “Magò”, consigliere comunale di maggioranza.
Il legalitario di ritorno Del Prete, oltre a prestare in quegli anni ogni tipo di servigio al suo padrone politico Angelo Brancaccio (autista, massaggiatore, misuratore di mocassini, mescitore d’acqua, ecc.), è stato accusato proprio dall’allora sindaco ortese di aver saccheggiato la città intascando fiumi di tangenti. Una domanda: se Brancaccio è il capo della cupola politico-affaristica dovrebbe conoscere anche tutti quelli che ne facevano parte? Non vi pare? Quello che ha conosciuto meglio, nel bene e soprattutto nel male, è proprio “Magò”. Fino a prova contraria Del Prete è innocente, ci mancherebbe, ma intanto i cittadini se lo ritrovano in consiglio comunale. La politica non dovrebbe arrivare prima della magistratura? Dovrebbe. Ma quando non esiste più la politica salta qualsiasi regola. Va a farsi benedire anche la dignità.
I FAVORI ALL’ITAL CASA IMMOBILIARE E IL MIRACOLO DELLA PRESCRIZIONE
Torniamo al “caso” Iovinella. Il geometra si è fatto beffa della giustizia e di tutti grazie alla prescrizione. Eppure la Procura lo dipinge dopo accurate indagini come uno dei protagonisti di diversi “disegni criminosi”. Leggete lo stralcio che pubblichiamo al termine dell’articolo sulla richiesta di rinvio a giudizio nella mega inchiesta sugli abusi edilizi. “In concorso tra loro – scrive il pm Dongiacomo in riferimento alla nascita del Parco Karol (affare da 7 milioni di euro, ndr) – Iovinella Nicola, in qualità di responsabile dell’ufficio tecnico e Apicella Raffaele (richiedente) e Diana Teresa, amministratore unico della Ital Casa Immobiliare, in tempi diversi, in qualità di proprietari e beneficiari, nell’esercizio delle sue funzioni pubbliche attribuite al primo (Iovinella, ndr), abusava del suo ufficio consentendo la realizzazione di un immobile sito in Orta di Atella in località San Paolo”.
In sostanza Nicola Iovinella ha “intenzionalmente” fatto fare affari d’oro ai costruttori. Un reato gravissimo. Non perseguibile soltanto perché prescritto. Un miracolato che invece di recarsi a piedi a Lourdes fa ancora politica. Ha candidato il nipote alle ultime comunali in una delle liste a sostegno del sindaco Andrea Villano. Poi è stato nominato portavoce cittadino di Campania Libera dal lungimirante consigliere regionale Luigi Bosco. Per molti mesi si è aggirato tra gli uffici dell’Utc a caccia di documenti. A che titolo? Come mai dall’avvento della commissione d’accesso di lui al municipio non si è più vista nemmeno l’ombra? Paura, eh?
I CARICHI PENDENTI, LE QUERELE INTIMIDATORIE E I POST DI ZIO FESTER
Nonostante il suo curriculum giudiziario, dire che è noto alle forze dell’ordine è poco, il geometra ha il coraggio di sfidare a mezzo social il sottoscritto ad esibire i carichi pendenti. Mi accusa di una serie di cose di cui risponderà in Tribunale. Sarei reo di aver subito querele per diffamazione e per violenza psicologica nei confronti dei “potenti”. Il “fu arrestato” Iovinella mi pone sul banco degli imputati. Il frequentatore dei vertici del clan Verde, detti Negus, mi chiede di dar conto della mia condotta. Lui che è stato scovato dai carabinieri in compagnia dell’imprenditore della camorra Sergio Orsi critica la mia dirittura morale. Sporcherei di sterco i tasti del mio Macbook se dovessi replicare ad uno come lui. Ci penserà il mio legale nelle aule di giustizia dove Iovinella si trova a suo agio.
Però colgo l’occasione per rivendicare la presunta diffamazione e la fantomatica violenza psicologica nei confronti di alcuni amministratori in carica corrotti e malviventi. Campania Notizie proseguirà la sua battaglia per la legalità. Non daremo tregua a chi vorrebbe continuare a utilizzare le casse pubbliche come un bancomat. Avremo sempre il fiato sul collo di chi spera di tornare a fare soldi a palate. I banditi e i delinquenti abituali potranno presentare anche cento, mille, un milione di querele al giorno. Non ci fermeranno. Facciamo e continueremo a fare i cronisti. A differenza di qualche attuale consigliere comunale non siamo cani di compagnia. E non lo saremo mai.
Un’ultima annotazione. Ci hanno riferito che Salvatore Iovinella, fratello del già ammanettato geometra Iovinella, avrebbe lanciato su Fb infamanti accuse all’indirizzo del sottoscritto. Non lo trascineremo in Tribunale. Abbiamo scoperto che non è stato lui. L’autore dei post è Zio Fester (nelle foto in basso a sinistra in due momenti diversi). Ad un membro della Famiglia Addams va perdonato tutto.
Mario De Michele
(continua…)
LA RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO PER IL PARCO KAROL