Aumentano i dettagli che vanno a delineare il quadro di un’indagine lunga e complessa che ha portato ad ascrivere nel registro degli indagati 41 persone con diverse accuse tra cui corruzione, falso, peculato e truffa. L’ipotesi investigativa riguarda due associazioni criminose che operavano all’interno dell’ospedale di Caserta Sant’Anna e San Sebastiano. Di questi 41 indagati, il Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Ivana Salvatore, ha disposto anche 6 misure cautelari. L’indagine parte da lontano nel tempo e nello spazio. Trae origine infatti dallo stralcio della nota informativa nr. 187/31-2013 datata 15/09/2014, con la quale il Nucleo Investigativo del Gruppo CC di Castello di Cisterna, nello sviluppo di un’inchiesta condotta su alcuni esponenti di organizzazioni camorristiche legati da vincoli di parentela agli indagati, accertava condotte meritevoli di approfondimento, legate a fatti aventi rilevanza penale rientranti nella specifica competenza del Nas di Caserta (Scotti Vincenza era intercettata in quanto sorella dell’allora latitante Scotti Pasquale). In particolare le indagini condotte dalla Procura generale hanno permesso di constatare che il marito di Vincenza Scotti, Costanzo Angelo, in qualità di Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Patologia Clinica dell’azienda ospedaliera in questione (incarico ricoperto sino al 30 maggio 2017), effettuava esami di laboratorio su campioni prelevati da clienti del privato “Laboratorio Sanatrix Centro di Analisi Chimico Cliniche e Microbiologiche di Scotti Vincenza & C. S.n.c.”, con sede in Caivano alla via Faraone n. 2. I risultati delle analisi venivano poi spesso comunicati telefonicamente e sotto dettatura di Costanzo. In qualche occasione sembrerebbe che sia emerso addirittura che alcuni parametri erano stati modificati in modo da far venir fuori un quadro clinico diverso da quello effettivo.
Intercettazioni telefoniche e ambientali e un lungo lavoro di ricostruzione hanno portato così ad un’ipotesi investigativa inquietante. Alcune fonti di prova sono captate nell’autovettura Ford Kuga dove Costanzo Angelo e la moglie, ritenendo il posto sicuro, finivano per rivelare le proprie illecite modalità operative come nella conversazione n. 272 del 30 settembre 2013 alle ore 17:21 in cui si evidenzia una condizione di urgenza lamentata da Scotti nei riguardi del marito. Appena entra all’interno della macchina chiede i referti: “Dove stanno le tiroidi? Dove tieni le tiroidi?”, riferendosi evidentemente a risultati di analisi eseguite da Costanzo presso il laboratorio ospedaliero. Una volta ottenuti i dati, sempre dalla vettura contatta il suo collaboratore Enzo, dettandogli i valori indicati nei referti appena ricevuti (la conversazione è riportata dell’informativa redatta dai Carabinieri di Castello di Cisterna il 15/9/2014) In un’altra conversazione, n. 2675 dell’8 gennaio 2014, la Scotti fa esplicito riferimento alle sue difficoltà nel fare regolari ordinativi ai fornitori in quanto il laboratorio non disponeva di liquidità: “Devo ordinarli… eh.. ma il discorso è questo, che se non arrivano i soldi non mi manda la roba. Eeeh e non si può fare il laboratorio a darti tutti i giorni la roba a te, perché mo tengo un mare di roba”. La donna mostra imbarazzo al pensiero di rivolgersi nuovamente al laboratorio ospedaliero: “Dai non ti vergogni?”. Ma il Costanzo la tranquillizza: “Per quanto riguarda i markers sia dell’epatite che per quanto riguarda i tumorali, quelli là me li puoi dare a me”. Sottolinea inoltre che molte cose non vengono nemmeno registrate e che si sente garantito di operare in tal modo perché creditore a sua volta di piaceri fatti a colleghi: “Ha tanti di quei piaceri, tanto non li registrano neanche”. (informativa dei C.C. di Castello di Cisterna).
Due le organizzazioni che operavano in modo irregolare nell’ospedale casertano. La prima orbitante intorno quindi al laboratorio privato Sanatrix e che vedrebbe come attori principali i coniugi Costanzo – Scotti rispettivamente direttore del reparto di Patologia Clinica della menzionata azienda ospedaliera e titolare del laboratorio di analisi Sanatrix- coadiuvati da due dipendenti della struttura privata: Angelino Vincenzo e Morello Andrea. Questa associazione si avvaleva delle risorse umane e strumentali del nosocomio. Gli indagati avrebbero effettuato le analisi commissionate dai clienti della struttura privata con evidente risparmio di costi della stessa. L’altra organizzazione, invece, coinvolgerebbe buona parte dei dipendenti inseriti presso il reparto di Patologia Clinica di Caserta, tra i quali Costanzo Angelo (di nuovo) e Grillo Angelina (tecnico del laboratorio ospedaliero) e molti altri soggetti con il ruolo di materiali esecutori degli esami. Avrebbero consentito a soggetti terzi l’esecuzione di analisi presso il laboratorio ospedaliero, senza pagare il ticket, sotto forma di “piaceri” a parenti ed amici, sottraendo farmaci e reagenti e sottoscrivendo indebiti ordini di acquisto dei beni strumentali necessari per le analisi. Secondo l’accusa, quindi i suddetti nuclei agivano in assoluta e palese violazione dei protocolli di settore, secondo un sistema di scambio reciproco di vantaggi e “piaceri” (così come più volte definiti dagli stessi indagati) ai danni del servizio sanitario nazionale.
A queste accuse se ne aggiungono altre. Oltre ai due reati associativi, sono contestati dal pm numerosi episodi di peculato e truffa aggravata nonché alcuni di corruzione relativi all’acquisto di materiale per il laboratorio ospedaliero da parte della società “Diasorin S.p.a.”, effettuati in assenza di reali esigenze di approvvigionamento e in cambio di denaro. A Grillo sono, infine, ascritti anche episodi di “assenteismo”, commessi mediante la falsa attestazione della propria presenza in servizio o falsa certificazione medica giustificativa delle assenze. Per dare una svolta alle indagini oltre le intercettazioni sono stati fondamentali altri 2 elementi. Il primo è la perquisizione del laboratorio ospedaliero nel novembre 2017 durante la quale sono state trovate provette irregolari. Nessuno degli operatori sanitari era munito di prescrizione medica per le analisi di laboratorio e relativa prenotazione al Cup ospedaliero. E poi l’interlocuzione con Maddalena Schioppa, responsabile facente funzione dell’Unità di Patologia Clinica (ascoltata come persona informata sui fatti nel gennaio 2018) che ha chiarito agli inquirenti tutti i criteri regolari che dovevano essere in realtà alla base dell’erogazione dei servizi.
Valentina Piermalese
La lista completa degli indagati: Ernesto Accardo, 38 anni, residente a Santa Maria a Vico; Alfonso Alderisio, 63 anni residente a Nola; Vincenzo Angelino, 54 anni, residente a Crispano; Giovanni Baglivi, 62 anni, residente a Santa Maria a Vico; Giuseppe Belfiore, 64 anni, residente a Caserta; Gabriele Bucciero, 37 anni, residente a Marcianise; Giuseppe Canzano, 67 anni, residente a Caserta; Cosima Franca Cincotti, 70 anni residente a Caserta; Angelo Costanzo, 70 anni, di Caivano; Enrico D’Agostino, 51 anni, di Caiazzo; Angela D’Alessio, 52 anni, residente a Marcianise; Luigi De Angelis, 58 anni, residente a Caserta; Luigi Delli Paoli, 50 anni, residente a Marcianise; Andrea Di Lauro, 69 anni, residente a Napoli; Milena Di Lorenzo, 51 anni, residente a Caserta; Luigi Diomaiuto, 64 anni, residente a Valle di Maddaloni; Vincenzo Golino, 53 anni, residente a Marcianise; Rita Greco, 52 anni, residente a Caserta; Angelina Grillo, 50 anni, residente a Marcianise; Saveria Iodice, 46 anni, residente a Marcianise; Gennaro Lauritano, 64 anni, residente a Marcianise; Annalisa Leardi, 52 anni, residente a San Potito Sannitico; Giulio Liberatore, 66 anni, residente a Piedimonte Matese; Pasquale Manna, 64 anni, residente a Casalnuovo di Napoli; Andrea Morello, 40 anni, residente a Santa Maria Capua Vetere; Domenico Napolitano, 66 anni, residente a Moiano; Leonardo Pace, 63 anni, residente a Napoli; Vittorio Panetta, 43 anni, residente a Frignano; Francesco Parente, 53 anni, residente a Capua; Diego Paternosto, 61 anni, residente a Caserta; Giovanna Rosaria Pontillo, 46 anni, residente a Capodrise; Antonella Sacco, 55 anni, residente a Caserta; Maddalena Schioppa, 62 anni, residente a Caserta; Vincenza Scotti, 63 anni, residente a Caivano; Giovanni Sferragatta, 59 anni, residente a Capua; Maria Sorbo, 31 anni, residente a Capodrise; Vincenzo Telesco, 61 anni, residente a Napoli; Giuseppe Torre, 41 anni, residente a Marcianise; Giuseppina Tucci, 56 anni, residente a Caserta; Generoso Vaiano, 42 anni, residente a Marcianise; Domenico Zinzi, 76 anni residente a Caserta.