«È scappato un detenuto da Poggioreale; embé?». Lo scrive su Facebook don Franco Esposito, cappellano del carcere di Poggioreale dal quale è evaso un detenuto che si è calato con una corda fatta con le lenzuola (leggi). «Perché stupirsi davanti a una evasione dal carcere? È la cosa più naturale che possa accadere – scrive – Quello che è innaturale è tenere rinchiuse delle persone in una situazione disumana e degradante». Il cappellano del carcere di Poggioreale spiega: «Con questo non sto assolutamente giustificando l’evasione di un pericoloso criminale (questo almeno secondo gli organi di informazione) ma vorrei spostare l’attenzione sul fatto che carceri come quello di Poggioreale non hanno certamente i requisiti per essere rieducativi e non servono certo al reinserimento della persona detenuta nel tessuto sociale». «Allora mi domando se il carcere non è questo, qual è il suo compito a cosa serve? – scrive – Eppure il compito che la Costituzione dà a questa istituzione è quello di far sì che attraverso la pena il detenuto raggiunga una sua maturità sociale prendendo coscienza del male compiuto e iniziando una vita legale nel rispetto delle regole. Quindi se un carcere non riesce a fare quello che la Costituzione gli affida diventa una struttura anticostituzionale e quindi fuorilegge».
«Ora tutti si meravigliano che da Poggioreale sia scappato un detenuto. Tutti sono pronti a cercare un colpevole, o meglio a scaricare la colpa su un capro espiatorio – aggiunge – Io ‘mi meravigliò non per uno che scappa, ma per l’80% che dopo aver finito la pena in carcere ritorna a commettere reati e quindi vi rientra». «Il carcere ha fallito, il carcere non risponde alla giusta domanda di sicurezza che i cittadini vogliono dalle istituzioni – sottolinea il sacerdote – Fino a quando i nostri politici non prenderanno atto di questa elementare verità fino a quando le pene saranno “pagate” solo col carcere, credo che non ci sia niente da meravigliarsi , nemmeno di un evasione rocambolesca (alla Vidoc) come quella di Poggioreale».
Caro don Franco Esposito, ma si rende conto di quello che dice? Cosa c’entra la condiziona carceraria, che certamente è un problema serio e urgente, con l’evasione di un assassino? Quindi evitiamo di arrestare i criminali e facciamo prima. Almeno non perdiamo tempo e soldi. Egregio don Esposito sta scherzando o è scioccato per l’accaduto? Speriamo per la seconda ipotesi. In caso contrario la sua permanenza nel penitenziario di Poggioreale desterebbe scalpore. Un’ultima cosa. Di quale caccia al capro espiatorio parla? In una qualsiasi nazione civile sarebbero stati individuati e sospesi in 10 secondi tutti i responsabili.
Mario De Michele