Le quattro condanne emesse in primo grado nel processo Medea sono state confermate dalla Corte di Appello del Tribunale di Napoli. Si tratta dell’inchiesta riguardante i legami tra il mondo degli appalti, dell’imprenditoria ed i rapporti con la malavita organizzata, con il coinvolgimento della politica. Per l’imprenditore di Casapesenna Pino Fontana la Corte ha confermato la condanna a 10 anni di carcere e 6 anni per Tommaso Barbato, ex senatore Udc. 4 anni e mezzo e 2 anni, invece, per il carabiniere Alessandro Cervizzi, accusato di aver rivelato segreti d’ufficio, e per Carmine Lauritano.

 

 

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