Sul palcoscenico della politica, ovviamente quella con la “p” minuscola, continuano ad andare in scena spettacoli indecenti. Con l’aggravante che i protagonisti non si vergognano nemmeno. L’ultima schifezza risale a ieri. All’ordine del giorno c’era il rinnovo della convenzione, che come prevede la legge viene sottoscritta ogni tre anni. Era l’occasione buona, imperdibile per disarcionare dal cavallo prolifico dell’Ambito territoriale C6 il duo formato da Antonio Tatone e Rany Pagano. Il primo attuale sindaco di Casaluce. Il secondo suo predecessore. Da tempo la gestione dell’ente socio-sanitario composto dai Comuni di Aversa, Carinaro, Casaluce (capofila), Cesa, Gricignano, Orta di Atella, Sant’Arpino, Succivo e Teverola, fa acqua da tutte le parti. Servizi carenti, in alcuni casi del tutto mancanti, spese folli, assunzioni clientelari e tanti altri buchi neri hanno affossato il C6. Ma neanche di fronte a una reggenza scellerata i rappresentanti degli enti locali, che dovrebbero tutelare (usiamo il condizionale non a caso) gli interessi dei cittadini, hanno avuto le palle di dire una volta e per tutte “ora basta”. Il vertice di ieri per ridisegnare il volto del C6 si è concluso con un nulla di fatto nonostante nei giorni prima fosse stata espressa da tutti (escluso Tatone ovviamente) la chiara volontà di indicare Aversa come nuovo Comune capofila.
E se l’esito è stato disastroso, l’andamento della riunione uno scempio. Per conto di Casaluce presenti Tatone, l’assessore Mena Zaccariello e il coordinatore Ludovico Di Martino. Al tavolo il sindaco di Carinaro Nicola Affinito, accompagnato consigliere Nicola Mauro Barbato, il primo cittadino di Teverola Tommaso Barbato, insieme al presidente del consiglio Gennaro Caserta, gli assessori Salvatore Lettera (Sant’Arpino), Giusy Guarino (Cesa) e Valentina Iovinella (Succivo). Hanno partecipato inoltre Alfonso Golia con l’assessore Ciro Tarantino, Vincenzo Santagata e Andrea Villano, rispettivamente sindaci di Aversa, Gricignano e Orta di Atella. L’interprete più penoso è stato Barbato. Ha avuto la faccia di c… di dire, senza scuorn, che aveva firmato il documento per rinnovare la convenzione “al volo”. Di fatto ha ammesso di non averlo neppure letto indossando per l’ennesima volta gli abiti del babbeo. E dimostrando di essere totalmente in balia di Gennaro Caserta che durante l’incontro lo ha manovrato come un burattino. Uno dei Muppet avrebbe fatto più bella figura di Barbato. Ci chiediamo come sia possibile che uno così possa fare il sindaco di una città importante come Teverola. Mah. Peggio di lui ha fatto solo Santagata. Comportandosi da democristiano, però di quelli che nella prima Repubblica potevano sedersi a malapena in ultima fila, il primo cittadino di Gricignano ha sussurrato un indecente “ni”. Pure la posizione dell’assessore succivese è stata all’insegna dell’ambiguità. Anche se ha sfigurato meno di Santagata. Basterebbe già questo per disporre la quarantena per il sindaco di Gricignano.
Non abbiamo grande stima del primo cittadino di Carinaro ma con onestà intellettuale dobbiamo riconoscere a Nicola Affinito che in questa occasione si è comportato da uomo, da politico e da sindaco. Affinito si è schierato apertamente e coerentemente dalla parte di Aversa e ha mostrato una vera volontà di cambiamento. Non sono finiti fuori binario nemmeno il sindaco di Orta di Atella Villano e gli assessori Lettera e Guarino, come detto rappresentanti di Sant’Arpino, il primo, e di Cesa, la seconda. Quest’ultima però, forse per la passata frequentazione politica con il consigliere regionale Giovanni Zannini, ha cercato di barcamenarsi nel mare dell’ambivalenza quando Lettera ha puntato i piedi e ha chiesto che si mettesse ai voti il rinnovo della convenzione con passaggio di testimone tra Casaluce e Aversa.
L’assessore santarpinese ha esibito anche una serie di documenti per evidenziare gravi irregolarità compiute nella gestione dell’Ambito ai tempi di Rany Pagano. Si è proceduto alla votazione per spazzare via Casaluce a favore di Aversa. Risultato? Sette si sono espressi per la città normanna, Barbato il babbeo si è astenuto e Tatone ha votato contro. Ma non è bastato. Tatone ha chiesto il rinvio della decisione a lunedì 28 ottobre. E tutti, esclusi Lettera, Villano e Affinito si sono accodati. Un atteggiamento che provoca conati di vomito difficili da trattenere. Questo è il livello dei nostri rappresentanti istituzionali. Poveri noi.
Mario De Michele