Quando è troppo è troppo (insopportabile). Non possiamo quindi sottacere di fronte ad alcuni commenti a caldo sullo scioglimento per camorra del consiglio comunale di Orta di Atella. Hanno sfondato ampiamente la rete di recinzione della decenza politica, non è peraltro una novità, i consiglieri di minoranza(?) Vincenzo Gaudino, Luca Mozzillo e Espedito Ziello. Per noi, perché è nei fatti, la vera opposizione era rappresentata da Enzo Tosti e Marilena Belardo di Costruire Alternative e da Vincenzo Russo dei 5 Stelle. I tre moschettieri Guadino, Mozzillo e Ziello jr hanno avuto il barbaro coraggio di diramare, prima di ridere leggetelo, il seguente comunicato: “Per il senso di responsabilità ed il rispetto delle istituzioni, che ci ha sempre contraddistinto, esprimiamo il nostro rammarico per l’ennesima ferita, che ha lacerato il tessuto della nostra comunità. Attenderemo la relazione ministeriale, per fare le dovute valutazioni. Da gruppo consiliare di opposizione, alternativi alla gestione amministrativa del sindaco Villano, abbiamo sempre ribadito che al centro dell’azione politica doveva esserci l’interesse esclusivo della cittadinanza. Fiduciosi che una pagina nuova e migliore possa esser scritta per la nostra Orta di Atella”.
Ovviamente da leoni della politica si sono guardati bene dal pronunciare la parolina tragica CAMORRA. Ma al netto del coraggio, che è dote genetica, ciò che indigna è la capacità attoriale degna di Hollywood. Come sempre analizziamo gli elementi politico-amministrativi fattuali. Partiamo da Gaudino. Uno che è stato proposto come candidato sindaco da Francesco Gianfranco Piccirillo dovrebbe rispettare a vita la consegna del silenzio. Non ripercorriamo la carriera dell’esponente del Pd, fido collaboratore del consigliere regionale Pd Gennaro Oliviero (caro onorevole, ci meravigliamo di lei) altrimenti staremmo a scrivere da qui all’eternità.
Tralasciamo il passato legame strettissimo e noto a tutti di Piccirillo con il “mostro” Angelo Brancaccio. Qui vogliamo soffermarci sulla schizofrenia del mondo politico ortese, politico si fa per dire. Il buon Piccirillo, sempre per dire, ha salutato lo scioglimento dell’assise con un laconico “Bye, bye”. Ma come si fa? Proprio lui che è stato imprenditore e socio dell’ormai ex sindaco Andrea Villano, vuol far credere di stare dalla parte della barricata dove regna l’onestà! Qualora l’avesse dimenticato ricordiamo al signor Piccirillo che lui e Villano figurano tra i giocatori della partita affaristica che si è giocata per la compravendita dei terreni della Curia (Borgo di Casapozzano) con tanto di taroccamento del Prg e con la conseguente impennata del valore dei terreni trasformati da agricoli in residenziali a beneficio degli imprenditori acquirenti. La ditta Piccirillo-Villano realizzò poco rispetto al giro di affari di 3 milioni di euro messo in piedi dal duo Luigi Ziello-Tommaso Dell’Aversa. Ma una quarantina di appartamenti garantirono ai giovani Francesco Gianfranco e Andrea di trascorrere anni felici. All’indomani dello scioglimento per camorra Piccirillo è il buono, mentre il suo socio Villano è il cattivo. Per non parlare della spola Democratica tra Orta e Succivo per prendere lezioni impartite da “Mister” di provata esperienza. A proposito, in vista della possibile ripresa imminente degli allenamenti intensivi, mala tempora currunt per Piccirillo, anche sotto l’aspetto fisico. Veniamo a Espedito Ziello. È il figlio di Luigi, per i suoi detrattori detto a “Zuppetta”. È stato il primo eletto nella lista creatura del paparino. Una lista su misura del figliolo Espedito.
Orbene. Oltre al mega business di cui sopra (terreni Curia), Ziello senior ha banchettato sul piano politico e amministrativo con Brancaccio da sempre e fino all’ultimo secondo dalla vita pubblica del demonio ortese. Per essere precisi, Luigi Ziello ha goduto dei rapporti con Brancaccio fino all’ultima sua gestione, quella 2010-2015. Come? Ne parleremo diffusamente nell’inchiesta che Campania Notizie sta conducendo su Luigi Ziello. Chiudiamo con la famiglia Ziello con una riflessione politica rivolta ai “compagni” del Collettivo Città Visibile. Una domanda in particolare a Francesco Comune: ma davvero ritiene Espedito Ziello un interlocutore credibile per le future alleanze amministrative? Se è così il Collettivo dovrebbe chiamarsi Città Invisibile in onore di “Orta 2” realizzata da Brancaccio, Ziello sr e company. Luca Mozzillo è quello che deve sopportare un fardello minore, se così possiamo dire. Ma politicamente non meno ingombrante. È stato ed è sostenuto dal già primo cittadino Peppe Mozzillo, ex vicesindaco di Brancaccio. Coautore amministrativo del Puc e via dicendo. Basterebbe questo per zittirlo. Ma Luca Mozzillo è un bravo ragazzo, merita un’altra chance.
Chiudiamo con il commento social memorabile di Eleonora Misso, anche lei appoggiata da Peppe Mozzillo. Ella figurava tra i giovani Udeur, partito di proprietà brancacciana. Per intenderci, già in tenera età fervida sostenitrice dell’allora padrone di Orta di Atella. Non a caso fu nominata assessore nella consiliatura 2010-2015 guidata dall’allora Brancaccio. Già alle ultime elezioni comunali la Misso con una piroetta alla Carla Fracci tentò goffamente di ripulirsi politicamente candidandosi (un genio della politica) con la lista formata da Luigi Ziello. Oggi, all’indomani dello scioglimento, pontifica come la più agguerrita pasionaria della legalità. Ricordiamo agli smemorati che è indagata per l’approvazione del Puc. Che dire? Mi affido alle parole di Vasco Rossi: “Voglio trovare un senso a questa storia, anche se questa storia un senso non ce l’ha”. Speriamo che un senso a questa storia lo diano i cittadini alle prossime elezioni comunali di Orta di Atella.
Mario De Michele